Lindustria della gomma e della plastica punta su innovazione e sostenibilità
Per la plastica, la domanda italiana nel 2018 è stata di 5,74 milioni di tonnellate, valore stagnante rispetto all’anno precedente (5,81 milioni). In calo i mercati di sbocco dell’export. Sale la domanda di polimeri riciclati (+3,1%, 1,12 milioni di tonnellate), flettono invece i consumi di materie plastiche vergini.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Un forte drive sull’innovazione di prodotto e di processo per accelerare la transizione sostenibile dell’industria della gomma e della plastica: questa la principale evidenza emersa oggi durante l’Assemblea Generale della Federazione Gomma Plastica, tenutasi a Milano presso il Palazzo dei Giureconsulti. I lavori sono stati introdotti dal Presidente della Federazione Giorgio Quagliuolo, che è intervenuto insieme a Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria, Massimo Temporelli, scrittore che si occupa di diffusione della cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione, e Filippo Bettini, Head of Sustainability and Risk Governance di Pirelli. In tempi di slogan semplicistici sulle responsabilità dei prodotti in plastica su cambiamenti climatici e inquinamento degli oceani, i player dell’industria stanno lavorando attivamente alla costruzione di un percorso capace di coniugare innovazione e sostenibilità ambientale, sociale, ma anche economica. Tra le iniziative implementate, merita particolare considerazione la piattaforma di lavoro P4P (Plastics for People, Plastics for Planet), lanciata da Federazione Gomma Plastica e Unionplast con l’obiettivo di promuovere l’impiego di plastica riciclata di qualità, l’ecodesign – inteso come progettazione green dei prodotti, per minimizzarne l’impatto ambientale – e l’industrializzazione sostenibile. Un percorso articolato, che necessita però di adeguati strumenti di supporto a livello normativo e fiscale. In questo senso, la Federazione Gomma Plastica rilancia la proposta lanciata dal Tavolo Permanente per il Riciclo di Qualità, di cui la Federazione è promotore: un credito d’imposta per le imprese che utilizzano almeno il 30% di plastica riciclata nei propri prodotti. Questo strumento permetterebbe il rilascio di nuove energie e di investimenti che potenzierebbero lo sviluppo sostenibile dell’industria e la sua competitività a livello internazionale. La proposta di credito d’imposta prevede un meccanismo di premialità crescente, in base al livello di difficoltà di riciclo della plastica rigenerata utilizzata.Ad oggi, circa il 15% della plastica utilizzata proviene da economia circolare, con un trend in continua crescita, come dimostra tra l’altro la certificazione Plastica Seconda Vita: dei 3.095 prodotti certificati – realizzati con una media del 90% di plastica riciclata – oltre la metà sono stati registrati negli ultimi due anni. La rigenerazione e il riciclo riguardano molto da vicino anche l’industria della gomma: ad esempio, sono state messe a punto e testatesuperfici sportive realizzate con PFU (pneumatici fuori uso) particolarmente innovative e performanti, in particolare per il basket 3x3 e per l’equitazione..Inoltre, Ecopneus e IdeaPlast hanno sviluppato innovativi compound formati da polverino di gomma riciclata e resine termoplastiche riciclate, in grado di esaltare le caratteristiche insonorizzanti e antiurto dei materiali. L’industria della gomma italiana ha chiuso il 2018 con una produzione in aumento del 2,4%. Ulteriori segnali di un mercato interno vitale vengono da un incremento ancora più marcato delle importazioni (4%) combinato a un leggero calo delle esportazioni (-1%). Le quotazioni delle materie prime hanno mostrato un andamento ambivalente, con un forte apprezzamento (+15%) delle gomme sinteticheunita a una flessione di quelle naturali (-5%).Per il 2019, si prevede un “rimbalzo” delle dinamiche riscontrate lo scorso anno, con un decremento stimato della produzione di circa 2 punti percentuali, un aumento delle quotazioni della gomma naturale e un calo di quelle sintetiche. Due dinamiche contrapposte hanno invece caratterizzato il 2018 dell’industria della plastica nazionale: da un lato, sale la domanda di polimeri riciclati (+3,1%, 1,12 milioni di tonnellate contro le 1,09 del 2017), dall’altro scendono i consumi di materie plastiche vergini.Il risultato di queste due dinamiche è una domanda stagnante, che si è fermata a fine anno a 5,74 milioni di tonnellate, rispetto alle 5,81 del 2017. Ordinativi e volumi trasformati sono stati influenzati in maniera negativa anche dalle performance dei mercati europei. La stagnazione dei consumi, della produzione industriale e di alcuni settori di applicazione delle materie plastiche – tra cui l’edilizia – non danno adito a prospettive di crescita per il 2019 particolarmente significative.
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