Il lavoro flessibile? Fa bene ai lavoratori, alle aziende, ma anche all'ambiente e all'aria che respiriamo. Una diffusione su vasta scala del lavoro flessibile, infatti, ridurrebbe i livelli di
anidride carbonica di 214 milioni di tonnellate l'anno entro il 2030, pari alla CO2 sottratta dall'atmosfera da
5,5 miliardi di alberi in dieci anni.
È quanto emerge da The Added Value of Flexible Working, studio commissionato da
Regus, leader mondiale per la fornitura di spazi di lavoro, a ricercatori indipendenti, per analizzare i benefici socio-economici del lavoro flessibile nel mondo.
Oltre a quello di anidride carbonica, un impiego sempre più diffuso di spazi di lavoro flessibile consentirebbe entro il 2030 anche il risparmio di oltre
3,53 miliardi di oreimpiegate ogni anno per raggiungere il posto di lavoro – l'equivalente del
tempo passato al lavoro annualmente da 2,01 miliardi di persone.
Per citare un esempio, il
Regno Unito risparmierebbe da solo
7,8 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030 grazie a una maggiore flessibilità da parte dei pendolari, che eviterebbero
115 milioni di ore annue di spostamenti casa-lavoro.
È negli Stati Uniti, però, che si registrerebbe il più grande risparmio annuale di tempo e di emissioni: circa
960 milioni di ore e 100 milioni di tonnellate di CO2, dato ancor più rilevante se si considera che l'auto è il mezzo di trasporto prediletto dagli americani.
Lo studio economico condotto da Regus prevede, nel complesso, che un aumento del lavoro flessibile nei 16 Paesi presi in esame apporterebbe un valore aggiunto di oltre
10 trilioni di dollari all'economia mondiale entro il 2030.
Mauro Mordini, Country Manager di Regus Italia, ha commentato: "Il lavoro flessibile può fornire un contributo importante alla lotta al cambiamento climatico. Secondo il
Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, il mondo dovrà ridurre le emissioni annuali di gas a effetto serra di ulteriori 12-14 miliardi di tonnellate entro il 2030 per poter limitare il riscaldamento globale a 2°C. Ogni anno si potrebbero risparmiare milioni di tonnellate di CO2 permettendo alle persone di lavorare in sedi più vicine a casa e limitando il pendolarismo. Aumentare le opportunità di lavoro flessibile non costituisce soltanto una necessità aziendale o personale, ma rappresenta anche un beneficio per l'intero pianeta".