Un’energia da mettere in tasca, quella ideata da Emanuele Guglielmino
all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
É la
microturbina, una nuova e rivoluzionaria soluzione “green” per la produzione di energia elettrica, larga quanto una moneta da un euro. Dal diametro di appena 14 millimetri, la microturbina è un sistema di "energy harvesting" che sfrutta piccole quantità di energia meccanica o fluidica disponibili nell'ambiente o negli impianti industriali per alimentare sensori o sistemi di misura.
“La struttura compatta e la capacità di generare autonomamente fino a 30W, rende la
microturbina una tecnologia adatta a sostituire le batterie o a ricaricarle”,
commenta Emanuele Guglielmino, ricercatore team leader all’Istituto Italiano di Tecnologia, “in particolare all’interno di impianti distribuiti su grandi estensioni o in zone remote, riducendo l’utilizzo dei cavi elettrici associati”.
Con una vita utile di 10 anni, permette di migliorare l'affidabilità e la sicurezza di impianti estesi o gasdotti e di ridurne i costi di gestione. La microturbina è in grado, infatti, di
creare energia nei luoghi più remoti sfruttando aria o gas in pressione. Nell’industria, le sue applicazioni sono numerose:
dalle società fornitrici di strumentazione per gas e acqua, così come nel settore ferroviario e nautico.