Epson, le strategie per risparmiare in ufficio

Epson ha recentemente presentato i risultati di uno studio che illustra abitudini e modalità di stampa negli uffici di cinque paesi europei. In Italia, gli sprechi dovuti alla cattiva gestione del parco stampanti generano costi per 20 milioni di Euro.

Autore: Daniele Preda

Epson ha illustrato i risultati di alcune ricerche realizzate in collaborazione con Coleman Parkes Research e condotte per evidenziare l’approccio verso la stampa e la produzione di documenti negli uffici.
L’analisi comprende oltre 24mila aziende a livello italiano e copre paesi come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e la Spagna. Per quanto riguarda il nostro paese, lo studio ha preso in esame oltre 15mila micro imprese, con un numero di dipendenti inferiore a 10 e le PMI fino a 100 dipendenti circa.
Le società considerate sono comprese nel settore dei servizi professionali, relativo al segmento delle attività legali, finanziarie e di servizio. Osservando la situazione è opportuno considerare l’andamento del mercato stampanti degli ultimi anni.
Davide di Scioscio, Business Manager Office Product di EpsonDavide di Scioscio, Business Manager Office Product di Epson, ci ha proposto una retrospettiva a partire dal 2005, periodo che ha visto una rapida crescita dei punti di stampa, all’interno delle aziende, sino al 2007. In quel periodo la tendenza era quella di creare aree specifiche per il parco stampanti, localizzando i dispositivi in specifici ambienti dell’ufficio.
Successivamente, sino al 2010, è stata osservata una fase di razionalizzazione dei parchi stampanti, volta a ottimizzare costi e modalità di stampa. La storia degli ultimi anni mette invece in evidenza la volontà di equilibrare la disponibilità di stampanti di rete per workgroup più o meno estesi, e la presenza di stampanti personali.
In questo contesto si inseriscono i dispositivi business inkjet, una realtà che esiste da molti anni e incostante crescita dal 2005, con un indice di +10,5% a livello di quota di mercato (dati per il IDC 2012). In alcuni segmenti d'azienda, dunque, si preferisce sempre più integrare modelli a getto di inchiostro ad alta velocità, per ottimizzare i costi per pagina e bilanciare il rapporto tra le stampanti disponibili e gli utenti che effettivamente ne fanno uso. 
In questo senso, per alcuni campi di impiego, le laser hanno subito una flessione di -15,7%, soprattutto in quelle aziende che dispongono di un installato relativamente basso, da una a tre stampanti. Le società con molti dipendenti prediligono solitamente un supporto laser ed è stato riscontrato un quantitativo sempre minore di unità a getto.
Nel dettaglio la diffusione delle stampanti laser e getto.Per poter analizzare sprechi ed eventuali comportamenti errati per quanto riguarda la stampa in ufficio, la ricerca si è focalizzata, non solo sulla tipologia del parco macchine installato, ma soprattutto sulle abitudini di stampa.
Gli uffici soggetti ad analisi, stampano prevalentemente documenti personali, fogli di calcolo, documenti professionali di testo, documenti tecnici, a colori e B/N. Nella maggior parte degli scenari, la stampa laser domina rispetto a quella a getto, ma si è notata una marcata predilezione per i sistemi a inchiostro nel caso di documentazione testuale e tabellare, tramite software di videoscrittura e elaborazione dati. 
Nella maggior parte dei casi, i documenti non superano le 10 pagine e solo nel 18% dei casi i file stampati eccedono le 20 pagine. Proprio per questo, la velocità specifica della stampante non dovrebbe essere il vincolo di giudizio preponderante, nella scelta del modello per l’ufficio. Può contare maggiormente la capacità di gestire i task di stampa e la velocità di produzione della prima pagina, particolare solitamente a vantaggio dei modelli ink-jet. 
Secondo la ricerca, in Italia, ogni azienda stampa circa 2mila pagine/mese tramite laser e 800 con dispositivi a getto. Il dato, che di per sé può risultare poco significativo, serve per quantificare gli sprechi dell’ufficio medio. 
In base a questi valori, circa il 9% delle pagine stampate non vengono neppure raccolte, oppure vengono ristampante perché errate. Non solo, il 7% delle stampe utili ha una vita media inferiore ai 10 minuti. Proprio questo tipo di gestione delle stampe produce costi aziendali che potrebbero essere evitati e quantificabili in 299 Euro per ciascuna stampante ink-jet e 538 Euro per i modelli laser. 

[tit:Ridurre gli sprechi]Stando alle analisi Coleman Parkes Research ed Epson, in Italia, si sprecano circa 20 milioni di Euro l’anno, 112,7 milioni di Euro in Europa. 
Come ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse aziendali? La ricetta Epson per il risparmio parte dallaconoscenza, tramite un’attenta analisi dei costi dell’infrastruttura. 
Secondo lo studio, buona parte degli amministratori o dei gestori aziendali non hanno sotto controllo molti dei parametri relativi ai costi e perciò non sono in grado di effettuare scelte coerenti.
Il grafico illustra nel dettaglio il comportamento delle aziende rispetto al controllo dei costi di produzione delle stampe.Circa il 9% non effettua alcun monitoraggio del costo stampanti, il 13% verifica unicamente i costi della carta e il 21% quello di cartucce e toner. Solo il 23% controlla attentamente il costo copia tramite un servizio specifico.
Questo indice sottolinea come la maggior parte delle realtà professionali non consideri il parco stampanti, e la stampa in genere, una possibile fonte di sprechi e costi indesiderati. Epson propone dunque un’attenta valutazione di questi parametri e suggerisce una riorganizzazione del parco stampanti.
In quest’ottica, oltre a valutare la componente lavorativa e psicologica del gruppo di sviluppo interno all’azienda, è disponibile il pacchetto Print & Save, pensato per offrire un servizio di fornitura dei materiali di consumo e un contratto di 3 anni a tariffa mensile fissa. In questo modo è possibile razionalizzare i costi, predeterminando la quantità del materiale di stampa per la durata del contratto stesso. In aggiunta, tramite il portale Web, il cliente può ordinare agevolmente i prodotti necessari. Per quanto riguarda l’assistenza e la gestione, Epson propone una completa garanzia on-site e la possibilità di acquistare in modo diretto o tramite leasing, l’hardware utile per le attività aziendali. 
Come ultima considerazione, Epson suggerisce un’attenta analisi della tecnologia di stampa nelle fasi di scelta. Si è infatti notato come, spesso, non sia opportunamente valutata la tecnologia per la riproduzione di documenti, in funzione della tipologia di lavoro da svolgere.
In questo caso il produttore si affida ai severi test di BenchExpert, per sottolineare come i costi TCO possono diventare particolarmente onerosi. Nella comparativa, tra stampanti laser è stata inserita una business Ink-Jet Epson WorkForce Pro WP-4525 DNF, con caratteristiche analoghe.
Al di là dell’investimento iniziale per l’acquisto della stampante, i costi maggiori riguardano i consumi energetici, ed è ben noto che buona parte delle stampanti laser può consumare alcune centinaia di Watt quando è in funzione, rispetto alle poche decine dei modelli a getto. In questo caso, per stampe poco frequenti e per la riproduzione di documenti non troppo estesi, è possibile affidarsi alla tecnologia business ink-jet, in grado di offrire costi per pagina di appena 1 Cent (B/N) e 4 Cent (a colori). 

[tit:WorkForce, ink-jet per le aziende]In quest’ottica, Epson continua la produzione e la diffusione dei modelli WorkForce, tramite specifici roadshow e supportando il canale, per far conoscere la tecnologia e i benefici in termini di costo e qualità.
La serie ha permesso al produttore di ampliare il proprio portfolio di offerte business e, dal 2011 costituisce un segmento in continua crescita. 
Ecco alcuni modelli WorkForce, la livrea nera definisce i prodotti destinati alla fascia dei piccoli uffici.Tra i modelli più recenti, le versioni WP-4095 DN, WP-4015 DN, WP-4515 DN e WP-4525 DNF, pensate per le esigenze degli uffici di medie dimensioni e dotate di funzionalità USB, LAN e Duplex.
I modelli di fascia alta comprendono lo scanner, capacità di copia diretta e il comparto Fax. Sul fronte dei consumi, queste versioni vantano un assorbimento particolarmente contenuto, quantificabile in 22 W quando il dispositivo è in funzione e di 7 W, quando il sistema è attivo è pronto per la stampa. In stato di riposo e spento i consumi si attestano a 0,3 W o meno.
Epson WP-M4595Per garantire costi di gestione abbordabili, Epson propone taniche separate e tre distinte serie, suddivise in base alla capacità, per un risparmio tangibile, anche nel caso di elevati volumi di stampa (2.000 / 3.000 pagine al mese). 
La famiglia di cartucce T703x vanta una capacità dichiarata di 1.200 pagine per il nero e 800 per il colore, per salire alle 2.400/2.000 pagine (nero/colore) dei modelli T702x XL. Le taniche T701x XXL sono le più capienti e consentono di raggiungere le 3.400 pagine per nero e colore.
Infine, Epson ha recentemente presentato la tanica monocromatica per WorkForce Pro e destinata alle sole stampe di nero. 
Nel dettaglio la cartuccia monocromatica ad alta capacità.Si tratta della prima soluzione monocromatica a getto di inchiostro per il segmento professionale e vanta, grazie a una cartuccia che occupa lo spazio delle convenzionali quattro CMYK, una capacità di stampa di circa 10mila pagine, prima dell’esaurimento.

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