Fileni, tra i principali player del settore avicolo italiano, è lieto di annunciare la conclusione con successo di una intensa giornata formativa dedicata all’olivicoltura che si è svolta in occasione della Giornata Mondiale dell’Olivo, organizzata in collaborazione con AMAP (Agenzia per l'Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca "Marche Agricoltura Pesca").
L’evento si è sviluppato
presso le strutture aziendali e il frantoio Chiodi coinvolgendo esperti, dipendenti e partner del Gruppo Fileni e ha avuto l’obiettivo di approfondire le migliori pratiche di coltivazione degli olivi e di produzione di olio di alta qualità, valorizzando e diffondendo le migliori competenze nel mondo dell’olivicoltura, oltre che di contribuire alla diffusione di una cultura aziendale attenta alla qualità e alla sostenibilità ambientale, attraverso la creazione di momenti di condivisione e aggregazione volti a rafforzare il senso di squadra e ad incoraggiare stili di vita sostenibili e responsabili.
L’organizzazione della giornata si inserisce nell’ambito delle attività sviluppate dalla Filiera Fileni, che comprende l’intera catena del valore delle carni avicole convenzionali e biologiche, delle uova da consumo e delle carni rosse biologiche in tutte le fasi, abbracciando anche la coltivazione e gestione dei terreni agricoli messi a disposizione degli allevamenti biologici ai fini del pascolamento dei polli, che vengono spesso coltivati anche a oliveti, con ampie distanze tra le file per permettere la crescita di erbai pluriennali a vantaggio della biodiversità, e in cui l’olivicoltura sta quindi diventando un asset sempre più strategico che richiede conoscenze approfondite e una specializzazione di alto livello. L’iniziativa, inoltre, si inquadra nell’ambito dei progetti in tema di preservazione dell’ambiente e valorizzazione del territorio, portati avanti costantemente dal Gruppo Fileni per consolidare il proprio impegno ad essere “nature positive”, ovvero a promuovere attività che ripristinano e rigenerano le risorse naturali e gli ecosistemi invece di degradarli,
oltre che a utilizzare verso pratiche agricole rispettose della biodiversità.