Al via progetto per aiutare l’industria del caffè ad affrontare l’impatto del riscaldamento globale
Accademia del Caffè Espresso, CISCO e PNAT hanno avviato un progetto che mira a definire come le piante di caffè possano resistere al cambiamento climatico.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Accademia del Caffè Espresso, Cisco e PNAT annunciano ConSenso, un importante progetto di sperimentazione scientifica avviato in Tanzania nella regione di Mbeya, nella piantagione di caffè di Utengule Coffee Farm. Il progetto, supportato da tecnologia Cisco, ha l’obiettivo di scoprire come il cambiamento climatico incide sulle piante di caffè Arabica ivi coltivate.
I ricercatori useranno i dati generati da una serie di sensori alimentati a energia solare, per capire quali azioni intraprendere per migliorare il raccolto, aumentare la sostenibilità e usare nel modo migliore l’acqua necessaria all’irrigazione. Nel lungo termine, i ricercatori pensano di creare delle linee guida che possano aiutare la comunità del caffè ad affrontare le sfide imposte dal riscaldamento globale
La Tanzania è uno dei 20 maggiori produttori di caffè a livello globale e sta già subendo importanti conseguenze del cambiamento climatico. Qui uno dei problemi più rilevanti per le coltivazioni del caffè è dato dalla disponibilità di acqua, dovuta a momenti di siccità prolungati e da una stagione delle piogge sempre più breve.
Per comprendere l’impatto del cambiamento delle condizioni metereologiche, il progetto ConSenso utilizza speciali sensori IoT progettati ad hoc da PNAT in collaborazione con Accademia del Caffè Espresso, che saranno posizionati direttamente sulle piante, per monitorare costantemente i parametri interni, come l’idratazione. Parallelamente, sonde ambientali tracceranno parametri come l’umidità o la presenza di agenti patogeni. Un secondo obiettivo del progetto è anche calcolare e visualizzare in tempo reale la capacità di cattura dell’anidride carbonica della piantagione, usando ulteriori sentori che monitoreranno i benefici che gli alberi da ombra e le piante di caffè portano in termini di assorbimento di CO2 e particolati..
I dati combinati di tutti i sensori saranno convogliati tramite una connessione locale di tipo radio in tecnologia LoRaWAN (caratterizzata da trasmissione a lunghe distanze e consumi elettrici ridotti) creata da Cisco che raccoglierà e analizzerà localmente i dati; questi saranno poi trasmessi via internet da sistemi Cisco verso il data center di PNAT che si trova a Firenze, per ulteriori analisi.
Cisco ha in carico l’intera connettività del progetto e ha fornito anche soluzioni di collaboration che gli staff in Tanzania e in Italia usano per il lavoro quotidiano. I ricercatori di Firenze useranno i dati per comprendere come le piante rispondono ai cambiamenti delle condizioni ambientali e studiando tali informazioni puntano a creare linee guida che altri produttori di caffè possano usare, in tutto il mondo.
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