Indra ottiene il miglior punteggio del settore tecnologico nello S&P Yearbook
Il Sustainability Yearbook, il più prestigioso rapporto sulla sostenibilità, colloca Indra per il quarto anno consecutivo nella "Top 1%" delle aziende più sostenibili al mondo e come leader nel settore dei servizi IT, dopo aver analizzato le performance di 9.400 aziende dei cinque continenti.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Indra è salita ancora una volta sul gradino più alto del podio della sostenibilità globale, dopo essersi classificata nella "Top 1%" delle aziende più sostenibili al mondo e aver ottenuto il miglior punteggio nel settore dei servizi IT, con 87 punti su 100, nel rapporto annuale di sostenibilità di S&P Global, "The Sustainability Yearbook 2024".
Basato sulla valutazione di quasi 9.400 aziende di tutto il mondo che hanno completato l'annuale Corporate Sustainability Assessment (CSA), il più prestigioso rapporto di sostenibilità classifica Indra al primo posto tra le 18 aziende di tutto il mondo del settore dei servizi IT incluse in questo esclusivo annuario e anche tra le altre aziende spagnole che vi compaiono, essendo anche l'unica azienda Ibex 35 leader nel suo settore.
Indra ha ottenuto il miglior punteggio per i servizi IT anche nei pilastri sociale e ambientale. In quest'ultimo, l'impegno di Indra per il clima spicca con il punteggio più alto (100 punti), con obiettivi di riduzione delle emissioni basati su dati scientifici e formalmente approvati dall'iniziativa SBTi a partire dal 2021; così come l'importanza attribuita alla trasparenza sulle questioni climatiche, testimoniata, ad esempio, dal rapporto sull'analisi dei rischi e delle opportunità legati al cambiamento climatico pubblicato in linea con il quadro internazionale TCFD (Task Force on Climate Related Financial Disclosure).
Nella dimensione sociale, Indra ha ottenuto il punteggio più alto (100 punti) per la trasparenza nella rendicontazione delle informazioni sui professionisti e, in particolare, sulle questioni di genere, ambito in cui Indra ha una forza lavoro femminile del 33%, un dato molto positivo considerando la scarsità di profili STEM. Degno di nota anche l'impegno per il rispetto dei diritti umani, la formazione e i sistemi e le misure di tutela della privacy dei professionisti e dei clienti.
Anche la cultura della gestione del rischio, la sicurezza delle informazioni e gli aspetti legati alla compliance e all'etica aziendale hanno ottenuto il massimo punteggio nel pilastro della governance. Si distingue anche la trasparenza di Indra nelle attività di lobbying, nelle partnership e nelle questioni fiscali.
"In Indra siamo fermamente impegnati nella sostenibilità e il piano strategico Leading the Future rifletterà la nostra ambizione non solo di rimanere un'azienda di riferimento, ma anche di aiutare i nostri clienti nella loro trasformazione sostenibile. L'innovazione tecnologica ha la capacità di trasformare i settori chiave dell'economia e in Indra abbiamo una combinazione unica di conoscenze settoriali e capacità digitali per farlo", afferma Manuel Ausaverri, Chief Strategy Officer (CSO) di Indra e responsabile dell'area sostenibilità del gruppo.
Il Sustainability Yearbook basa la sua analisi sulle informazioni pubbliche delle aziende valutate, ma anche sull'esaustivo e prestigioso S&P Corporate Sustainability Assessment (CSA) che, con oltre 16.500 punti dati, viene utilizzato anche per elaborare il Dow Jones Sustainability Index (DJSI), nel quale Indra viene inserita da 18 anni. Il DJSI richiede una capitalizzazione minima di mercato, quindi il Sustainability Yearbook apre la competizione ad altre aziende più piccole, da cui deriva un universo di partecipazione più ampio.
Questa settimana Indra ha anche consolidato la sua posizione di azienda leader nella lotta al cambiamento climatico secondo il CDP (Carbon Disclosure Project), l'indice di riferimento globale in questo settore che riconosce le aziende che promuovono la trasparenza e l'azione ambientale. L'azienda ha ottenuto un punteggio di A- che riconosce la leadership ambientale e di disclosure di Indra, con le migliori pratiche nella strategia e nell'azione per il clima, secondo framework come il TCFD.
Per raggiungere questo livello, Indra ha intrapreso importanti azioni dal 2020, come la definizione di obiettivi di riduzione delle emissioni basati su dati scientifici e la creazione di un piano di transizione climatica ambizioso e realistico per tutte le attività del Gruppo. Il ruolo del Comitato di sostenibilità del Consiglio di amministrazione nel monitorare gli obiettivi di decarbonizzazione fissati e il coinvolgimento del senior management, la cui retribuzione è legata, tra l'altro, al raggiungimento degli obiettivi climatici, sono stati altrettanto fondamentali.
Tra le iniziative più degne di nota vi sono l'istituzione di un prezzo interno del carbonio che considera il fattore CO2 nel processo decisionale dell'azienda, la spinta a stipulare contratti con fornitori più ecologici e la formazione dei fornitori sul calcolo delle loro emissioni attraverso iniziative di formazione e la considerazione di criteri di eco-design per ridurre l'impatto ambientale dei prodotti. Altrettanto rilevanti sono il miglioramento dell'efficienza energetica e l'aumento dell'utilizzo di energia verde, che già rappresenta l'88% dell'energia del gruppo, l'implementazione di misure di efficienza energetica nei centri di lavoro e il rinnovo delle certificazioni ambientali dei centri di lavoro (ISO 14001) e delle certificazioni Carbon Footprint (ISO 14064) delle principali società del Gruppo.
Indra si distingue anche come catalizzatore di soluzioni tecnologiche che contribuiscono a ridurre le emissioni in settori rilevanti come l'aviazione e i trasporti. Offre inoltre soluzioni innovative di gestione dell'energia per facilitare la transizione energetica verso un modello di risorse distribuite che integri in modo efficiente le energie rinnovabili nel mix energetico.
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