Fabbisogno nazionale pari a 23,4 miliardi di kWh; domanda elettrica in diminuzione del 4,3% rispetto ad aprile 2022, stabile la variazione congiunturale; le fonti rinnovabili hanno coperto nel mese di aprile il 36,5% della domanda, in crescita la produzione di fotovoltaico.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Consumi elettrici in calo ad aprile. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese scorso la domanda di elettricità è stata pari a 23,4 miliardi di kWh, valore in diminuzione del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. In riduzione anche il dato dei consumi industriali, che hanno fatto registrare una flessione del 9,1% rispetto ad aprile 2022. Risultano in aumento, rispetto allo stesso mese del 2022, i consumi dei settori delle ceramiche e vetrarie e dei mezzi di trasporto.
Nei primi quattro mesi dell’anno il fabbisogno nazionale è in flessione del 4,1% rispetto al corrispondente periodo del 2022 (-3,7% il valore rettificato).
Nel dettaglio, aprile ha avuto un giorno lavorativo in meno (18 vs 19) e la stessa temperatura media mensile rispetto ad aprile 2022. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario, è in diminuzione del 3,8%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di aprile 2023 è stata ovunque negativa ma differenziata: -6,1% al Nord, -3,8% al Centro e -0,8% al Sud e Isole.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario, è sostanzialmente stazionario (-0,4%) rispetto a marzo di quest’anno. Complessivamente, nel primo quadrimestre 2023, il dato del fabbisogno, sempre in termini congiunturali, risulta in lieve crescita (+0,6%) rispetto all’ultimo quadrimestre 2022. Anche l’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, risulta in crescita in termini congiunturali rispetto all’ultimo quadrimestre 2022 (+2,1%).
Nel mese di aprile 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 79,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (20,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 18,8 miliardi di kWh (-11,7%). In lieve crescita il contributo delle fonti rinnovabili, che ad aprile hanno coperto il 36,5% della domanda elettrica (rispetto al 36% dello stesso mese del 2022). La produzione delle fonti rinnovabili nel mese di aprile è stata così suddivisa: 36,4% fotovoltaico, 25,3% eolico, 18,5% idrico, 14,6% biomasse, 5,2% geotermico. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno risulta in crescita solo la produzione da fonte fotovoltaica (+9,3%, per via dell’aumento di 3,2 GW di capacità installata rispetto ad aprile 2022), in flessione tutte le altre: la fonte idrica (-6,9%), quella eolica (-9,5%), e la geotermica (-3,3%) Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +41,3% per un effetto combinato di una diminuzione dell’export (-58,7%) e di un aumento dell’import (+30,6%).
Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi quattro mesi dell’anno l'incremento di capacità in Italia è pari a 1.501 MW. Il valore è superiore di 820 MW (+120%) rispetto allo stesso periodo del 2022.
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