Clai: oltre mille tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera, grazie alla cogenerazione di AB

Il cogeneratore è stato realizzato da AB nel secondo semestre del 2020 ed è entrato in funzione nel febbraio 2021.  L’impianto ha una potenza elettrica pari a 900 kWt e l’energia prodotta viene quasi totalmente impiegata per il sito produttivo.

Autore: Redazione ImpresaGreen

I salumi italiani sono da sempre ritenuti un’eccellenza nel mondo. Nel 2021 l’industria dei salumi ha fatturato 8.2 miliardi di euro, nonostante la congiuntura non proprio favorevole dell’ultimo periodo, confermando una crescita rispetto all’anno precedente. Clai (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi) è una cooperativa agricola che opera nell’agroalimentare sia nel settore dei salumi, con una particolare specializzazione nel segmento del salame, che in quello delle carni fresche, dei formaggi e dei latticini. Questa cooperativa, fortemente legata al territorio è stata fondata nel 1962, vanta 245 soci, oltre 570 dipendenti, 3 stabilimenti produttivi, 1 allevamento di proprietà, 350 ettari di terra e 7 negozi di vendita diretta al pubblico. Clai ha colto la sfida di razionalizzare i consumi di energia e di ridimensionare l’impatto ambientale, optando per la cogenerazione di AB, punto di riferimento globale di questo settore. L’impianto di AB è stato installato nello stabilimento di Via San Silvestro, a Faenza (RA), sulla base dei risultati positivi ottenuti grazie alla precedente esperienza con un impianto di biogas realizzato nel 2012, ritenendo la soluzione cogenerativa molto interessante per abbattere i costi energetici e rendere la produzione meno impattante sull’ambiente. Il cogeneratore è stato realizzato da AB nel secondo semestre del 2020 ed è entrato in funzione nel febbraio 2021. L’impianto ha una potenza elettrica pari a 900 kWt e l’energia prodotta viene quasi totalmente impiegata per il sito produttivo. La potenza termica è di 935 kWt e il calore recuperato tramite la caldaia viene utilizzato direttamente nel processo produttivo o utilizzato per scaldare acqua (anche vapore) sempre a servizio dello stabilimento. I benefici totali si riassumono in una riduzione dei consumi energetici di circa il 20-25%, un taglio delle bollette di elettricità e metano della stessa percentuale e in un abbattimento di immissione di CO2 in atmosfera di circa 1070 tonnellate l’anno. In un periodo di crisi e insicurezza energetica come quello attuale, per un’impresa riuscire ad abbattere i costi energetici fa davvero la differenza.

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