Il progetto di una Comunità Energetica Rinnovabile nel Quartiere Flaminio di Roma ha vinto l’hackathon che ha concluso la X edizione della Summer School ‘Roberto Moneta’, organizzata dall’ENEA, in collaborazione con
ISNOVA, nell’ambito della Campagna nazionale “Italia in classe A” promossa dal Ministero della Transizione Ecologica. Il gruppo Eco-Flaminio, che ha ideato la prima comunità di questo tipo in una metropoli italiana, ha incentrato il progetto sull’efficientamento energetico dell’edificio che ospita la sede centrale dell’ENEA, vicino Ponte Milvio, e di alcuni condomini limitrofi, integrando sistemi innovativi per produrre energia con alberi fotovoltaici bifacciali e ponti solari sul Tevere.
“Quest’anno abbiamo voluto immaginare una comunità energetica in un ambiente urbano come Roma, per confrontarci con un sistema complesso in cui fossero prevalenti la componente umana e le interrelazioni”, ha sottolineato Antonio Disi, responsabile della Summer School ENEA. “Abbiamo portato gli allievi – ha aggiunto – a riflettere sul ruolo di innovazione sociale, educazione, coesione e mobilitazione dei cittadini che le comunità possono svolgere proprio perché la complessità delle innovazioni tecnologiche è fortemente intrecciata a questioni di cultura e democrazia locale, oltre a norme e valori sociali che molto spesso guidano l'opposizione locale alle energie rinnovabili”.
I partecipanti alla Summer School ENEA sono tutti giovani architetti e ingegneri provenienti da ogni parte d’Italia, che dopo una prima intensa settimana di formazione con ricercatori ENEA ed esperti del settore, si sono sfidati a colpi di BIM (Building Automation Model) per dare forma a proposte che rispondessero ai contenuti appresi nella fase di training.
“Nei progetti elaborati dai vari gruppi è stato inserito il concetto di giustizia energetica, sia in senso distributivo, in modo che rischi e benefici fossero equamente redistribuiti tra i diversi attori, che procedurale, con un focus sul tema dell’equità del processo decisionale”, ha concluso Disi.
La proposta che meglio ha saputo valorizzare questi aspetti di giustizia energetica è stata quella del gruppo Sustineri, che ha ricevuto una menzione d’onore da parte di
ReteAssist, associazione attiva nel contrasto alla povertà energetica.