Mobilità sostenibile, Repower presenta il White Paper: dati e trend del mercato
Continua il trend negativo per le immatricolazioni di veicoli: -24% nel 2021 rispetto al 2019. Non si ferma la crescita delle elettrificate: in totale +128,2% rispetto al 2020, +152% le PHEV, +107% le BEV.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile, presenta la sesta edizione del suo White Paper “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici”, pubblicazione di riferimento nel mondo della mobilità sostenibile che fa il punto sul settore a livello mondiale. A due anni dall’inizio della pandemia che ha contribuito a rivoluzionarne gli scenari, il documento fotografa il mercato attraverso dati, trend, innovazioni con un focus sulla transizione energetica e il suo impatto sul mondo della mobilità.
Nel primo capitolo si analizzano i trend di mercato in Italia e nel mondo: negativi i numeri delle immatricolazioni delle auto nel 2021, con un generale -24% rispetto al 2019, e un ottobre nero che ha portato l’Italia a registrare la perdita più alta di tutta Europa (-35,7%). In particolare, secondo dati di UNRAE - Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri - il confronto tra le immatricolazioni del 2020 e quelle del 2021 registra una contrazione del 16,3% per le auto a benzina e -27,7% per il diesel.
Per il secondo anno cresce il numero di veicoli elettrificati (BEV, ossia full electric, e PHEV, plug in hybrid) immatricolati: nel 2021 BEV e PHEV sono passate da 59.900 a 136.854 nuove immatricolazioni, segnando un +128,2% rispetto al 2020. Le BEV (Battery electric vehicle) con 67.542 unità immatricolate nel 2021 sono più che raddoppiate (+107% nel 2021, rispetto alle 32.500 unità immatricolate nel 2020). Per quanto riguarda le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) con 69.312 unità immatricolate, raggiungono una crescita del +152,7%, rispetto alle 27.433 unità del 2020. Nonostante i numeri in percentuale siano incoraggianti, a livello assoluto l’Italia si pone al sesto posto in Europa con 1,14 veicoli full electric ogni 1000 abitanti.
Discorso diverso per il mondo due ruote: l’Italia è il primo Paese per numero di biciclette esportate in Europa, con il mondo e-bike che vede le vendite negli ultimi cinque anni quintuplicate: nel 2020 sono stati venduti oltre 280.000 pezzi, record per unità vendute, pari a un +44% sul 2019, il 14% del totale immesso sul mercato italiano. Questo trend si ritrova anche nelle statistiche di vendita dei cargo bike a pedalata assistita, registrando nel 2021 una crescita del 66% a livello europeo, grazie alla versatilità, all’agilità e ai bassi consumi che facilitano gli spostamenti di cose e persone soprattutto nei centri abitati.
Proprio pensando alle due ruote a pedalata assistita, Repower ha da poco pubblicato “Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto”, un nuovo report elaborato insieme all’università IULM che individua i punti chiavi della ciclovia “perfetta”, tracciando una roadmap per gli stakeholder, pubblici e privati, che vogliono potenziare la propria offerta nel cicloturismo. Tornando al mercato delle quattro ruote, di particolare interesse risulta essere il dato dei punti di ricarica per auto, in forte crescita: al 31 dicembre 2021 in Italia si contavano 13.233 infrastrutture tra stazioni e colonnine, con un aumento rispetto al 2020 del +36% (+3.514).
La mobilità urbana è un tema caldo di questa edizione, che analizza la situazione attuale nelle città europee con le ore medie che annualmente un cittadino trascorre nel traffico per recarsi al lavoro: 65 a Parigi, 49 a Monaco, 35 a Stoccolma, con una media europea di 70 minuti al giorno. In questo senso, le aziende si stanno muovendo con Piani Casa Lavoro e modelli di trasporto flessibili per i dipendenti, che combinano la mobilità quotidiana e professionale.
Nel secondo capitolo il White Paper si concentra sulla mobilità sostenibile nell’era della transizione energetica: una transizione in salita anche a causa del conflitto in Ucraina, che sta mettendo in profonda difficoltà l’approvvigionamento di materie prime a livello mondiale, nonché la forte volatilità delle energy commodity. La sezione parte da un’analisi del PNRR e dei suoi risvolti, anche occupazionali, e prosegue con una panoramica sulla domanda mondiale della componentistica, fino alle nuove forme di mobilità imposte dalla pandemia, che ha favorito nuove abitudini di trasporto diverse dall’auto privata. Negli ultimi due anni, infatti, la micromobilità e la mobilità condivisa hanno visto una crescita importante, permettendo di rispondere alla necessità di distanziamento sociale e offrendo indipendenza di movimento, flessibilità̀, e un impatto decisamente più limitato sull’ambiente. In questo scenario il cicloturismo ne è uscito vincente: si è registrata infatti nel 2021 una crescita generale dell’uso della rete cicloturistica transeuropea EuroVelo pari al 2%, con un aumento del 12% nei fine settimana. Tra le zone più gettonate, i laghi del Nord Italia hanno segnato aumenti delle presenze di cicloturisti a tripla cifra: +560% per il Lago di Como e +605% per il lago Maggiore nel 2021 rispetto al 2020. Inoltre, il mutamento nelle abitudini sui mezzi di trasporto si ripercuote anche sul settore edile: la proposta di revisione della Commissione Europea per la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia del dicembre 2021, renderà infatti obbligatorio il parcheggio delle biciclette in tutti gli edifici nuovi residenziali e non, così come quelli in fase di ristrutturazione importante.
Il terzo capitolo del White Paper si concentra su innovazione e sostenibilità, voci sempre più legate tra loro come due facce della stessa medaglia. Di grande impatto sull’opinione pubblica la COP 26 di Glasgow del novembre 2021 che ha acceso i riflettori su una serie di criticità allarmanti per il clima a livello mondiale, dal rialzo delle temperature all’inquinamento dei trasporti su ampio raggio, alle emissioni globali fino allo smaltimento di plastiche e altri materiali nocivi per il pianeta. Nella Dichiarazione di Glasgow si prendono in considerazione quei settori del trasporto per i quali la transizione verso le emissioni zero sembra più difficile, come l’aviazione: le previsioni dicono che nel 2050 saranno 10 miliardi i passeggeri a livello globale rispetto ai 4,5 del 2019. Anche in questo settore, la transizione energetica diventa cruciale: i combustibili sostenibili, infatti, potrebbero contribuire a diminuirne le emissioni del 65% entro il 2050. La restante parte necessaria per l’ottenimento del “net zero emission target” sarebbe raggiungibile tramite nuove tecnologie, ottimizzazione delle infrastrutture e misure di carbon capture. Tornando all’ambito urbano, l’elettrificazione del parco veicoli globale su gomma potrebbe contribuire a ridurre di oltre il 70% le emissioni di CO2. Il capitolo si chiude con una disamina del mondo delle batterie, componente centrale del veicolo elettrico, e sui progressi in ambito smaltimento e ricarica per rendere i processi più efficienti e meno impattanti: anche l’Italia fa la sua parte e vanta diverse iniziative per il recupero delle batterie attraverso processi innovativi di testing, assemblaggio e ottimizzazione dal punto di vista tecnico ed economico.
Il quarto capitolo si fa il punto sulla mobilità elettrica applicata non solo alle 2 o 4 ruote, ma anche veicoli pesanti e di lavoro, ai diversi ecosistemi (dal mare alle montagne) fino all’evoluzione delle smart city, perché tutte le tipologie di mezzi di trasporto sono coinvolte nella riduzione delle emissioni. Dalla transizione applicata ai veicoli da costruzione per i cantieri all’agricoltura smart che sta elettrificando i propri mezzi puntando su automazione e robotizzazione fino al trasporto commerciale refrigerato e a quello su acqua, più vantaggioso rispetto a quella su strada con solo 1,9 cent/tonnellata-chilometro, contro i 4,2 di un automezzo pesante.
Infine le smart city, uno dei settori su cui Repower lavora di più a livello sia di infrastrutture che di progetti divulgativi: il report evidenzia la crescita dell’erogazione di servizi digitali, che ha confermato 3 città italiane, Bologna, Milano e Firenze, in testa al ranking dell’indagine di ICity Rank 2021 di FPA, calcolato misurando criteri quali disponibilità online dei servizi pubblici, integrazione delle piattaforme digitali, disponibilità di app di pubblica utilità, utilizzo dei social media, rilascio degli open data come segno di trasparenza, accessibilità delle informazioni, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete. Modena e Bergamo, sempre più protagoniste dell’innovazione, si attestano al quinto e sesto posto dopo Roma Capitale. Tra i capoluoghi del sud, Cagliari e Palermo le migliori.
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