Quasi
due miliardi di euro ai grandi Comuni per l’acquisto di
autobus ecologici elettrici o a idrogeno: è lo stanziamento approvato di recente che attua una fetta della quota dei fondi PNRR di competenza del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS).
Lo schema di decreto per il rinnovo degli autobus assegna 1,9 miliardi di euro ai Comuni capoluogo di Città metropolitana, ai Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma e ai Comuni con alto tasso di inquinamento, per l’acquisto di autobus
a zero emissioni ad alimentazione elettrica o a idrogeno per il trasporto pubblico locale. Le risorse possono essere utilizzate anche per la realizzazione delle
infrastrutture di supporto per il rifornimento e l’alimentazione dei mezzi.
I Comuni, per accedere alle risorse, devono presentare una manifestazione di interesse impegnandosi all’acquisto di circa tremila mezzi ecologici entro il 30 giugno 2026. I contratti per le forniture devono essere aggiudicati
entro fine 2023. Gli autobus elettrici o a idrogeno da acquistare devono essere dotati, tra l'altro, di dispositivi per la localizzazione e la videosorveglianza.
Con questa intesa, il MIMS indica di aver assegnato fondi per circa
59 miliardi di euro del PNRR e del Piano Complementare, pari al 96,5% del totale di sua competenza. Di questi, 25,6 miliardi di euro sono destinati a investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili assegnate a Regioni ed Enti locali per progetti di propria competenza o assegnate ad altri soggetti attuatori per
interventi che ricadono su specifici territori. Tanto per fare qualche esempio, ricadono in queste categorie la riqualificazione dei porti, il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, le metropolitane, i miglioramenti delle reti stradali nelle aree interne.
Il MIMS continuerà ad
affiancare i soggetti attuatori attraverso il programma di formazione e aggiornamento del personale delle stazioni appaltanti - la cosiddetta “PNRR Academy” - e con un sistema di monitoraggio realizzato con Sogei che consente di prevedere in anticipo il rischio di ritardi. "Il tempo è determinante per l’attuazione del Piano e dobbiamo essere pronti a intervenire in caso di possibili rallentamenti", ha spiegato il Ministro Enrico Giovannini.