Enel chiude la centrale a carbone di La Spezia e punta sempre più sulle rinnovabili
A livello globale, a partire dal 2019 la capacità installata di Enel da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da fonti termoelettriche.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Enel ha ricevuto l’autorizzazione finale dal Ministero della Transizione Ecologica per la cessazione definitiva dell’impianto a carbone della centrale termoelettrica “Eugenio Montale” di La Spezia. La chiusura della centrale di La Spezia rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno di Enel per la transizione energetica verso un modello sempre più sostenibile, il cui obiettivo è sostituire progressivamente le fonti fossili per la produzione di energia elettrica per raggiungere la neutralità climatica a livello globale. In Italia Enel ha già chiuso le centrali a carbone di Genova, di Bastardo e a fine 2020 ha chiuso il Gruppo 2 della centrale “Federico II” di Brindisi. Con l’autorizzazione alla chiusura di La Spezia e con quella dei gruppi 1 e 2 della centrale “Andrea Palladio” di Fusina, già ricevuta, quest’anno saranno dismessi ulteriori 870 MW. “Il via libera alla chiusura del gruppo a carbone della centrale di La Spezia – commenta Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia - è un importante passo in avanti nel nostro impegno per la transizione energetica. Complessivamente, con queste ulteriori autorizzazioni, in Italia avremo dismesso complessivamente circa 1.900 MW di capacità a carbone entro la fine del 2021”.
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