ENEA nel progetto europeo per formazione di giovani ricercatori e tecnici in campo nucleare
L’ENEA sarà coinvolta nello svolgimento di misure di sezioni d’urto nucleari (il modo in cui nuclei e particelle interagiscono tra loro), nella verifica di dati nucleari, ma anche nella caratterizzazione di rivelatori per misure di fisica nucleare.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Formare una nuova generazione di giovani ricercatori e tecnici nel campo del nucleare con particolare riferimento all’innovazione e alla sicurezza è l’obiettivo del progetto europeo ARIEL (Accelerator and Research reactor Infrastructures for Education and Learning), che coinvolgerà, per i prossimi tre anni, 23 enti di ricerca di 14 paesi europei, tra cui ENEA per l’Italia. Grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro da parte della Commissione Ue, 90 giovaniscienziati avranno la possibilità di svolgere esperimenti nelle infrastrutture europee più all’avanguardia, come ad esempio quelle per la produzione di fasci e sorgenti di neutroni basate su acceleratori e reattori di ricerca. “Una delle sfide aperte in campo nucleare è proprio quella di assicurare e favorire il trasferimento continuo delle conoscenze, anche in quei paesi dove i programmi di ricerca sono meno avanzati. Per questo progetto, ENEA darà ai giovani scienziati che ne faranno richiesta la possibilità di condurre esperimenti presso il Frascati Neutron Generator - FNG del Centro Ricerche di Frascati - sottolinea Salvatore Fiore, ricercatore del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare e responsabile del progetto ARIEL per ENEA - Gli esperimenti condotti e l’esperienza con team internazionali - sia nella nostra infrastruttura che negli altri laboratori del progetto saranno - prosegue Fiore - gli strumenti più efficaci per la formazione e la creazione di competenze di alto livello nel campo della fisica e dell’ingegneria nucleare”. L’ENEA sarà coinvolta nello svolgimento di misure di sezioni d’urto nucleari (il modo in cui nuclei e particelle interagiscono tra loro), nella verifica di dati nucleari, ma anche nella caratterizzazione di rivelatori per misure di fisica nucleare, attraverso campagne sperimentali che utilizzeranno l’impianto FNG; si tratta di un generatore di neutroni da 14 MeV che sfrutta processi di fusione indotti dalla reazione tra i nuclei di isotopi dell’idrogeno, ossia il deuterio e il trizio. Per partecipare al progetto i ricercatori dovranno presentare proposte di esperimenti, che saranno selezionate da un gruppo di esperti internazionali; il comitato valuterà eccellenza scientifica e pertinenza della proposta nel migliorare la sicurezza nucleare e nel supportare le necessità di dati nucleari accurati, sotto il coordinamento dell’International Atomic Energy Agency (IAEA) e della Nuclear Energy Agency (NEA). I dati sperimentali vengono utilizzati per realizzare modelli matematici dei processi che avvengono nelle reazioni nucleari, ad esempio nel Sole e nelle altre stelle o nei plasmi per la fusione nucleare controllata che mirano a produrre energia nel prossimo futuro. Questi modelli sono alla base delle cosiddette simulazioni “Monte Carlo”, che descrivono l’interazione tra le radiazioni e la materia, fondamentali nella previsione di molti fenomeni fisici. Le simulazioni “Monte Carlo” vengono utilizzate in ENEA per la progettazione dei reattori a fissione e a fusione nucleare come il Divertor Tokamak Test (DTT), di acceleratori di particelle per la produzione di nuovi radiofarmaci per la diagnostica medica e per il trattamento di tumori come nel progetto Sorgentina e nella gestione dei rifiuti radioattivi.
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