Forte rimbalzo dei
consumi di energia (+18%) e delle
emissioni di CO2 (+20%) nel III trimestre 2020 rispetto ai minimi raggiunti nel trimestre precedente, come conseguenza della ripresa del ciclo economico. Lo evidenzia l’ultimo numero dell’Analisi trimestrale del sistema energetico nazionale dell’ENEA che rimarca un
netto miglioramento (+42% nei primi 9 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo 2019) dell’
indice ISPRED che monitora sicurezza, prezzi ed emissioni, grazie all’
avvicinamento dei prezzi dell’energia elettrica italiani a quelli europei e al forte calo delle emissioni (-14%).
“Dopo il drastico calo dei consumi di energia nel II trimestre (-29% ad aprile rispetto allo stesso mese 2019), il rimbalzo dell’attività economica sul trimestre precedente (PIL +16%, produzione industriale +18%) ha determinato un parallelo
rimbalzo congiunturale dei consumi di energia, che però rispetto al 2019 restano comunque su livelli inferiori”, sottolinea
Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che ha coordinato l’Analisi disponibile sul
sito enea.it.
L’Analisi mette inoltre a fuoco le criticità nel settore della
raffinazione del petrolio, con ripercussioni sulla sicurezza degli approvvigionamenti, e il crescente
disavanzo commerciale nel campo delle tecnologie green (+40% nella prima metà del 2020 rispetto all’anno precedente).“Un dato legato all’accelerazione della decarbonizzazione del sistema energetico italiano”, spiega Gracceva, “In soli sei mesi del 2020 il saldo negativo ha raggiunto i 422 milioni di euro, contro i 530 milioni dell’intero 2019, pressoché interamente a causa dell’importazione di veicoli elettrici e ibridi e di accumulatori agli ioni di litio”, aggiunge.