Federbeton: investiti 110 milioni di euro in tecnologie ambientali
Federbeton ha presentato il primo Rapporto di Sostenibilità di Filiera. Con 110 milioni di euro investiti nel triennio 2017-2019, la filiera del cemento e del calcestruzzo si conferma protagonista della sostenibilità delle costruzioni.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Investimenti per oltre 110 milioni di euro e 311.615 tonnellate di emissioni di CO₂ evitate. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto di Sostenibilità di Federbeton realizzato sulla base delle performance delle aziende riunite inAitec e Atecap, le associazioni dei produttori di cemento e calcestruzzo. "Il dibattito sul Recovery Fund apre a uno scenario del tutto inedito: quello legato alla possibilità di trasformare in chiave sostenibile il sistema economico-produttivo, coinvolgendo anche il patrimonio edilizio e infrastrutturale. Una possibilità che chiama in causa le migliori energie del Paese e a cui sentiamo la responsabilità di concorrere, confermando e rafforzando il nostro impegno ambientale" – commenta Roberto Callieri, Presidente di Federbeton – "Riducendo costantemente la propria impronta ambientale e realizzando materiali sempre più intelligenti e 'green', la filiera del cemento e del calcestruzzo sta mettendo in campo uno sforzo senza precedenti in termini di progettualità, investimenti, energie e professionalità. L'impegno profuso dall'industria, testimoniato dal Rapporto di Sostenibilità, non può ancora esprimere la propria piena potenzialità a causa del contesto normativo e culturale. Il permanere di ostacoli burocratici e una percezione viziata da falsi miti allontanano l'industria italiana dal panorama e dagli obiettivi europei rendendo più difficile la strada verso la decarbonizzazione". Il Rapporto di Sostenibilità - Le cifre
Oltre 110 milioni di euro investiti in tecnologie innovative per il miglioramento continuo dei livelli di sostenibilità degli impianti e per la protezione dei lavoratori nel triennio 2017/2019.
Oltre 420.000 tonnellate di combustibili di recupero utilizzati in sostituzione di quelli fossili.
20,3% (+0,6 punti percentuali rispetto al 2018): tasso di sostituzione calorica con combustibili di recupero (la media dei paesi europei è 47% di sostituzione calorica);
Da un punto di vista tecnologico, gli impianti italiani sono già attrezzati per sostenere un tasso pari almeno al 50%.
1,6 milioni di tonnellate di materiali alternativi (rifiuti non pericolosi, sottoprodotti e End of Waste) recuperati e utilizzati in sostituzione di calcare e altre materie prime naturali, nel processo produttivo.
6,7%: tasso di sostituzione delle materie prime naturali (+0,7 punti percentuali sul 2018). Il dato evidenzia la capacità del comparto di riciclare come risorse produttive materiali destinati alla discarica.
L'impegno dell'intero settore nel miglioramento del processo produttivo ha permesso alle aziende di controllare le emissioni registrando:
311.615 tonnellate di CO₂ non emessa in atmosfera, con un miglioramento del11,9% della performance ambientale rispetto al 2018, grazie alla biomassa presente nei combustibili di recupero;
forte calo delle emissioni di ossidi di zolfo (SO₂), -9 g/t clinker rispetto al 2018.
"Il Rapporto di Sostenibilità 2019 ci restituisce una fotografia del comparto del cemento e del calcestruzzo come attore protagonista e propositivo dell'economia circolare. A fronte di un investimento di oltre 110 milioni di euro nell'ultimo triennio, abbiamo registrato un aumento del tasso di utilizzo dei combustibili di recupero che ha permesso di evitare emissioni di CO₂, con un miglioramento del 11,9% rispetto all'anno precedente." commenta Antonio Buzzi, Vice Presidente di Federbeton e Coordinatore della Commissione Ambiente ed Economia Circolare.
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