Sebigas: formalizzato il passaggio di proprietà dell’azienda nella multinazionale TICA
Tra gli obiettivi strategici si prevede l’ampliamento del portfolio nei settori industriale (+30%) e waste (+30%), mantenendo il 40% nel mercato agricolo, e l’acquisizione o la partecipazione in asset strategici nell’ambito della generazione di biometano.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Sebigas, operatore nel settore del biogas e uno dei principali fornitori di impianti di biogas, entra a far parte ufficialmente del gruppo TICA che conta un fatturato di 830 milioni di euro (2019), circa 3000 dipendenti, 10 stabilimenti produttivi nel mondo e 70 Branch offices. Dopo quella di EXERGY avvenuta 10 mesi fa, questa è la seconda acquisizione nel settore dell’energia verde del gruppo TICA assieme a Nanjing Golden Eagle Group, una delle più importanti holding di investimento in Cina attiva nel settore retail, hospitality e real estate con ricavi lordi sulle vendite per 18 miliardi di HKD. Golden Eagle e TICA si sono unite in questo investimento con l’obiettivo condiviso di contribuire attivamente alla transizione delle economie mondiali verso un futuro sostenibile e carbon neutral. Grazie a questo importante passaggio di proprietà, Sebigas, che ha già all’attivo 80 impianti in tutto il mondo per una capacità totale di 70 MWe e un track record di oltre 8.600 ore l’anno di funzionamento, potrà avere ulteriore respiro internazionale. TICA infatti è presente oltre che in Cina, dove risiede il suo headquarter, anche in Malesia, Australia, Canada, USA, Germania Brasile e in Europa. D’altro canto, il gruppo TICA, con l’acquisizione di Sebigas, si rafforza nel mercato delle energie rinnovabili con l’obiettivo di diventare un’impresa globale leader nella fornitura di tecnologie sostenibili per l’ambiente nel settore HVAC, recupero di calore e rinnovabili. Sebigas riparte quindi con un piano industriale a 3 e 5 anni ambizioso che prevede un cambio strategico di business – si passerà infatti ad un portafoglio più equilibrato tra i vari settori di applicazione, da 80% agricolo, 10% industriale, 10% waste a un 40% agricolo, 30% industriale e 30% waste - e un incremento di fatturato fino a 10 milioni di euro. Nella strategia di crescita dell’azienda vi è anche la predisposizione all’acquisizione o alla partecipazione in asset strategici nell’ambito della generazione di biometano da sottoprodotti e waste, ambiti anche questi in forte crescita grazie alle politiche incentivanti.
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