Elettricità Futura e ANEV hanno presentato il Manifesto "
Come migliorare le procedure autorizzative e raggiungere gli obiettivi delle rinnovabili al 2030 - I 5 impegni che le Associazioni chiedono alle Regioni di portare avanti" per affrontare la transizione energetica.
L'illustrazione dei vari punti, da parte dei presidenti Simone Mori e Simone Togni, si è svolta durante il webinar da loro promosso “Ripartire dopo il lockdown: le Regioni al centro della transizione energetica” che ha ospitato gli interventi del Ministro per la Pubblicazione Amministrazione
Fabiana Dadone e del Ministro per gli Affari regionali e Autonomie
Francesco Boccia. Il Presidente di ANEV,
Simone Togni, si è soffermato sui primi due punti del Manifesto - rispetto dei termini dei procedimenti e semplificazioni autorizzative per tipologia di area: “Un provvedimento mirato alla semplificazione della normativa è ciò di cui il settore eolico ha bisogno e che rivendica da tempo. È necessario che le procedure autorizzative prevedano un contemperamento dei diritti costituzionali ponendo al primo posto la salvaguardia della salute e poi l’ambiente e il paesaggio. Dare la possibilità al settore eolico di produrre energia pulita contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Pniec e alla decarbonizzazione dell’economia significa salvaguardare il Pianeta Terra e mettere al primo posto la salute pubblica. L’eolico è oggi una tecnologia matura che necessita di vedere eliminate le resistenze burocratiche di ogni sorta per evitare le lungaggini oggi non più accettabili. Riteniamo molto positiva quindi l’iniziativa del Governo su questo tema e speriamo si possa arrivare fino alla fine per raggiungere i risultati sperati”.
L’intervento di
Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura ha invece sottolineato l’importanza del percorso già avviato dalla filiera industriale in un’ottica di sostenibilità: “Il nostro Paese ha un piano chiaro e condiviso di decarbonizzazione che può essere un fondamentale volano di rilancio per l’economia. Ora è il momento del fare: le imprese hanno le risorse finanziarie e tecnologiche necessarie per traguardare gli obiettivi previsti dal Piano Energia e Clima al 2030 in termini di crescita e occupazione. La vera sfida è quella di una amministrazione che faciliti gli investimenti, che si assuma le responsabilità dello sviluppo sostenibile, implementando delle procedure autorizzative condivise. Serve un salto di qualità, e proprio per questo abbiamo pensato di stimolare una discussione che partisse dall’analisi di casi concreti relativi a quattro regioni, per arrivare a formulare proposte di lavoro condivise e rapidamente implementabili”.