Verizon, Infosys e Reckitt Benckiser (RB) hanno sottoscritto il
Climate Pledge, unendosi ad Amazon nell’impegno a raggiungere
gli obiettivi dell’Accordo di Parigi con dieci anni di anticipo e assumendo una posizione di leadership nell’affrontare la crisi climatica fin da subito.
Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ha annunciato la notizia in un
post su Instagram.
Aderendo al Climate Pledge e accettando di eliminare le emissioni di carbonio in tempi più rapidi, questi firmatari manderanno al mercato un segnale importante,
che darà luogo a una nuova ondata di investimenti e allo sviluppo di innovativi prodotti e servizi a basse emissioni, indispensabili per rispettare gli impegni presi. Ogni firmatario sta attivando diversi programmi di rilievo nel proprio percorso verso le zero emissioni nette di carbonio.
Verizon è sulla buona strada per essere carbon-neutral con riferimento alle cosiddette emissioni “scope 1” e “scope 2” entro il 2035, e ha emesso un Green Bond da un miliardo di dollari da investire in soluzioni innovative per accelerare i propri sforzi orientati alla sostenibilità. Tali iniziative comprendono alimentare le proprie attività mediante energia proveniente per il 50% da fonti rinnovabili entro il 2025 e la stipula di nuovi VPPA (accordi di acquisto di energia virtuale) per oltre 380 MW di nuova capacità basata su energia solare ed eolica.
“Il cambiamento climatico rappresenta una sfida globale che ha un impatto su noi tutti, ed è per questo che abbiamo ritenuto essenziale aderire al Climate Pledge”
ha dichiarato Hans Vestberg, CEO di Verizon. “Lasciare alle generazioni future un mondo più pulito è uno dei nostri valori fondamentali come azienda responsabile. Per noi di Verizon non si tratta solo di ridurre la nostra impronta di carbonio. Attraverso le nostre tecnologie e le nostre reti, stiamo sviluppando soluzioni innovative per i clienti, incrementando le efficienze e potenziando la resilienza in ogni parte della nostra azienda e nelle comunità di cui siamo al servizio”.
RB sta adempiendo rapidamente all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, riducendo del 65% le emissioni di carbonio da parte delle sue sedi e alimentando le proprie attività con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili entro il 2030, con l’ambizione di raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2040, cioè dieci anni prima dell’obiettivo globale fissato per il 2050. L’impegno che sottoscrive oggi rappresenta un ulteriore sviluppo delle azioni positive che ha compiuto per far fronte al cambiamento climatico a partire dal 2012, compresa la riduzione del 42% delle emissioni di gas in ambito manifatturiero e la riduzione del 17% dei suoi consumi idrici.
“Il cambiamento climatico richiede azione da parte di tutti”
ha detto Laxman, CEO di RB. “Insieme a partner impegnati come Amazon, lavoreremo per trovare soluzioni innovative per un futuro a basse emissioni di carbonio, per contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C e per creare un mondo più sano e più pulito. Abbiamo già ridotto del 42% le emissioni di gas serra in ambito manifatturiero dal 2012, e faremo di più trasversalmente alle nostre attività, alla catena del valore e ai nostri prodotti a supporto di questo impegno. RB è fiera di unirsi ad Amazon, a Global Optimism e ad altre aziende per combattere il cambiamento climatico e lavorare sul Climate Pledge”.
Infosys si è impegnata di sua spontanea volontà nel 2011 a raggiungere lo status di carbon-neutral, molto tempo prima dell’Accordo di Parigi, ed è sulla buona strada per farlo ben prima del 2040. Infosys ha già investito in 60 MW di capacità solare fotovoltaica vincolata, quasi il 45% dell’elettricità che usa proviene da fonti rinnovabili e si è presa l’impegno di arrivare al 100% di energia rinnovabile. Inoltre segue un programma di efficienza energetica di grande successo che l’ha aiutata a ridurre il suo consumo pro capite di energia del 55% dal 2008. Nell’ambito del suo percorso verso la sostenibilità, Infosys ha realizzato investimenti significativi in diversi progetti locali volti alla riduzione delle emissioni, per contribuire al raggiungimento del suo obiettivo delle zero emissioni nette di carbonio. Questi progetti non solo fanno fronte al cambiamento climatico, ma oggi danno anche benefici a più di 100.000 famiglie, contribuendo allo sviluppo socio-economico delle zone rurali dell’India.
“Infosys ha riconosciuto fin da subito che il cambiamento climatico rappresenta una grave minaccia per il nostro pianeta, e si è resa conto di avere come azienda la responsabilità di attenuarne l’impatto compiendo una serie di passi concreti”
ha dichiarato Salil Parekh, CEO e Managing Director di Infosys. “Eravamo convinti che la risposta alla crisi da parte delle organizzazioni globali avrebbe influito profondamente sul modo in cui il resto del mondo avrebbe sposato la causa. Di conseguenza ci siamo presi l’impegno di agire in merito al cambiamento climatico oltre dieci anni fa, e l’impatto sul clima e sull’ambiente da allora è un fattore importante che teniamo in considerazione nelle decisioni che prendiamo come azienda. Siamo soddisfatti di avviare una collaborazione con Amazon e Global Optimism nell’ambito dell’iniziativa del Climate Pledge, con l’obiettivo comune di lavorare in vista di un futuro a basse emissioni di carbonio”.
Inoltre,
Amazon ha aderito alla Science Based Target Initiative (SBTi), un’iniziativa che chiama a raccolta le aziende affinché fissino obiettivi su basi scientifiche e potenzino il proprio vantaggio competitivo nel passaggio alla low-carbon economy. Ciò riafferma l’impegno di Amazon a ridurre le emissioni di carbonio, in linea con l’approccio scientifico seguito dall’azienda per far fronte al cambiamento climatico. La SBTi è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra CDP, il World Resources Institute (WRI), il World Wide Fund for Nature (WWF), e lo United Nations Global Compact (UNGC). È uno degli impegni presi dalla We Mean Business Coalition.
Amazon
sta anche investendo 100 milioni di dollari in diversi progetti di rimboschimento a livello globale attraverso il
Right Now Climate Fund. Nell’aprile 2020 Amazon
si è presa l’impegno di investire 10 milioni di dollari per salvaguardare, ripristinare e supportare soluzioni sostenibili per il rimboschimento e la salvaguardia della fauna selvatica dell’intera catena dei monti Appalachi, finanziando due innovativi progetti in collaborazione con
The Nature Conservancy. Inoltre, Amazon nel maggio 2020 ha annunciato il primo progetto del suo Right Now Climate Fund al di fuori degli Stati Uniti: ha stanziato 3,75 milioni di euro (4.07 milioni di dollari) per il programma
Urban Greening in Germania, che utilizza soluzioni naturali per aiutare le città a resistere meglio ai cambiamenti climatici.