Preservare l'ambiente, favorendo l'economica circolare e l'uso di energie rinnovabili per favorire la decarbonizzazione, è fra gli obiettivi prioritari di Eni. L'azienda italiana leader nella produzione di energia adotta da tempo uno sviluppo sostenibile in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite. La relazione annuale
Eni for 2019 mette in luce molte delle iniziative che l'azienda sta portando avanti per preservare il Pianeta e promuovere la decarbonizzazione e l’accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile, in conformità con i parametri fissati dall'SGDs Index 2019, che misura il progresso per la piena attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
A questo proposito è chiarificatore il
piano strategico a lungo termine di Eni. Nella roadmap dal 2019 al 2050 ci sono diversi elementi di spicco, che sono importanti indicatori della direzione che Eni intende intraprendere verso la transizione energetica e la decarbonizzazione. Due in particolare ci hanno colpito.
Lo scorso anno la capacità installata per generare elettricità da fonti rinnovabili ha raggiunto 0,2 GW, nel 2023 è previsto un traguardo di 3 GW. Saliranno poi a 5 GW nel 2025, 15 GW nel 2030, e via crescendo fino a superare i 55 GW nel 2050. Nel 2019 la componente gas nella produzione upstream è pari al 52%, nel 2030 questa stessa percentuale avrà raggiunto il 60%, per spingersi infine all'85% circa nel 2050.
I dati sono da conciliare all'interno di un articolato piano integrato. Uno degli elementi in gioco è la riduzione delle emissioni.
Rispetto al 2014, Eni ha già ridotto le emissioni fuggitive di metano dell’80%, raggiungendo questo target con 6 anni di anticipo. La timeline fissa per il 2030 il raggiungimento della neutralità carbonica netta nell'Upstream per le emissioni Scope 1 e 2, e nel 2040 il raggiungimento della neutralità carbonica di tutte le attività del Gruppo per le stesse emissioni Scope 1 e 2. Sarà così possibile raggiungere l'obiettivo per il 2050 di una riduzione dell'80% delle emissioni nette Scope 1, 2 e 3 riferito all'interno ciclo di vita dei prodotti energetici venduti. Da notare che questo risultato supererebbe di gran lunga la soglia del 70% di riduzione delle emissioni del settore energetico indicata dalla International Energy Agency nello scenario SDS.
Interessante anche il piano relativo alle bioraffinerie, capaci di riutilizzare fino al 100% di materie prime di seconda generazione. È di questo tipo l'impianto avviato a Gela nel 2019, che nel 2023 dovrebbe diventare completamente palm oil free, con 7 anni di anticipo rispetto alla regolamentazione europea.
Eni è quindi fortemente impegnata in un progetto di transizione energetica che integra 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L'obiettivo è un futuro low carbon in cui l'energia efficiente e sostenibile sia equamente accessibile a tutti.
Tutti le persone Eni sono coinvolte in questo progetto, dai dipendenti che vengono valorizzati riconoscendo la diversità come risorsa, ai componenti del Comitato di Sostenibilità e Scenari, che svolge funzioni propositive e consultive al CdA in materia di sostenibilità. Le iniziative mirate non si limitano al business aziendale. Comprendono lo sviluppo locale e molte iniziative a supporto delle comunità, dei diritti umani e dell'ambiente.
Gli obiettivi illustrati nel report completo sono molti. Vogliamo concentrarci su due aspetti in particolare: la decarbonizzazione e l'economia circolare. Denominatore comune di tutte le iniziative è la sintonia fra la tecnologia e l'energia nel costruire un percorso di salvaguardia del Pianeta. L’innovativo Green Data Center di Eni a Ferrera Erbognone (PV) alimentato con energia fotovoltaica, supporta i piani della compagnia per lo sviluppo sostenibile, la transizione alle fonti energetiche del futuro e la decarbonizzazione.
La decarbonizzazione è l'elemento chiave per la transizione verso un futuro low carbon e l’accesso all'energia da parte di tutta la popolazione mondiale. A questo fine sono fondamentali i dati della roadmap riportati sopra, perché tutto parte dalla riduzione delle emissioni GHG dirette e dallo sviluppo di energie rinnovabili. E da qui poi si arriva all'economia circolare.
Per cogliere tutte le opportunità Eni conta sul know-how dei propri dipendenti, sulle tecnologie proprietarie, sull'innovazione e sulla flessibilità dei suoi asset.
Sul fronte dell'economia circolare, Eni intende sostituire progressivamente il modello classico di economia lineare con un approccio rigenerativo che possa portare all'eccellenza operativa, favorendo lo sviluppo locale sostenibile e la decarbonizzazione.
All'atto pratico significa operare una revisione dei processi produttivi e della gestione degli asset che è in corso da tempo. Si parte con la ricerca e sviluppo, portata avanti in collaborazione con i centri di ricerca italiani, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Per lo stesso scopo, dal 2014 il CdA è supportato dal Comitato Sostenibilità e Scenari (CSS).
Il lavoro consiste nel ridurre lo sfruttamento di risorse naturali a favore di materiali da fonti rinnovabili, o provenienti dagli scarti dei processi produttivi. Procedendo in questo modo si ottiene il duplice vantaggio di ridurre gli scarti e di valorizzarli mediante azioni di riciclo o recupero. Non solo: il riuso e la conversione possono estendere la vita utile dei prodotti e degli asset.
Un esempio su tutti fa capire nel concreto come si sta muovendo Eni per favorire la circolarità. Riguarda una tecnologia battezzata Waste to Fuel (W2F), che risponde ai requisiti dell’economia circolare, perché riduce l’uso di materie prime nella produzione energetica e riutilizza i rifiuti della società urbana.
Ricordiamo in ultimo i numerosi progetti per la minimizzazione delle emissioni dirette di CO2, e le numerose iniziative ambientali e sociali, atte a promuovere la neutralità carbonica nel lungo termine e la promozione dello sviluppo locale. Un ruolo di primo piano spetta per esempio all'utilizzo della CO2 e allo sviluppo di progetti per la conservazione delle foreste. È un elemento aggiuntivo dell'equazione di salvaguardia dell'ambiente, che concorre a ridurre l'impronta carbonica dell'azienda.
In collaborazione con Eni