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Il fotovoltaico sotto una nuova luce

Quali sono i parametri da prendere in considerazione per raggiungere un risparmio energetico efficace?

Redazione ImpresaGreen

Impianti fotovoltaici ed efficienza energetica sono argomenti noti agli addetti ai lavori. Occorre però fare  cultura e approfondire i concetti con l’obiettivo di fornire informazioni utili ai consumatori affinché possano capirne i vantaggi e godere dei benefici. L’energia prodotta da un pannello solare installato sul tetto di un edificio è indiscutibilmente energia utile.
Una corretta lettura della bolletta elettrica potrebbe essere un buon punto di partenza.
Le bollette elettriche (business o residenziali) seguono normative a livello nazionale e, indipendentemente dal gestore, funzionano tutte alla stessa maniera. La conseguente lettura e comprensione dei valori economici applicati in base al consumo dovrebbe essere un dato semplice da intendere. Ma molto spesso, si crede che prelevare energia forfettaria dal contatore equivale a 0,18 o 0,20 euro per kWh (kilowattora = unità di misura utilizzata per misurare l’energia elettrica, definizione ben diversa da kW ovvero, potenza erogata dal  contatore). 
In genere, l’utenza è portata a credere che la convenienza sia determinata dall’utilizzo di energia elettrica nelle ore notturne, anziché durante il giorno: tutto vero, ma il risparmio è quasi nullo, impercettibile. Un consumo intelligente comporta risparmi notevoli in bolletta e la prima valutazione va fatta sugli elettrodomestici utilizzati quotidianamente; un vecchio frigorifero, ad esempio, magari categorizzato in classe G o F consuma molto, e se lo sostituiamo con un prodotto più recente di classe B o classe A, conduce ad un risparmio ipotizzabile in un centinaio di euro all’anno (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_di_consumo_energetico) Ma non solo.
Le comuni lampadine ad incandescenza da 100 watt (ancora in commercio in Italia nonostante il divieto all’utilizzo derivante da una recente direttiva europea hanno un costo di acquisto ridotto, ma consumano molto; un’alternativa valida è rappresentata dalle lampadine a led, anche se un po’ diverse nella resa di illuminazione  rispetto a quelle ad incandescenza .
Ma vogliamo fornire un parametro di confronto concreto: una lampadina ad incandescenza a 60 watt si può sostituire con una lampada a  basso consumo a led da 7 watt che produce la stessa illuminazione di quella da 60 watt, un costo di acquisto maggiore, ma un consumo ridotto del 90% .
(e un risparmio del 50% rispetto alle lampade a basso consumo da 15 watt).

Il medesimo concetto è applicabile e riferibile ad un impianto fotovoltaico:  il metodo migliore è non consumare, ma nello specifico essere preparati a produrre ed utilizzare la propria energia.             Molti non sanno che l’energia elettrica si paga in base a 4 scaglioni di consumo annui. Il terzo e il quarto scaglione hanno un costo dell’energia proibitivo, quasi il doppio del reale valore che dovrebbe avere (si parla di tariffe superiori a 0,30 €/kWh). Un impianto fotovoltaico in autoconsumo porta a ridurre il valore economico della bolletta soprattutto per l’effetto “Peak Shaving”che permette di abbattere il costo energetico maggiore.
In termini pratici, i primi kWh di autoproduzione e di autoconsumo, eviteranno di prelevare dalla rete i kWh più cari, non quelli del 1° o 2° scaglione.
Ossia:
  Energia prelevata all'anno Prezzo
1° Scaglione I primi 1.800 kWh all'anno I più economici
2° Scaglione Da 1.800 a 2.640 kWh all'anno Ancora accettabili
3° Scaglione Da 2.640 a 4.440 kWh all'anno Cari
4° Scaglione Oltre 4.440 kWh all'anno Carissimi, inaccettabili!
  Qualora una famiglia consumasse energia pari a 5.000 kWh all’anno, gli scaglioni sarebbero ripartiti così:
  kWh annui Prezzo
1° Scaglione 1.800 I più economici
2° Scaglione 840 Ancora accettabili
3° Scaglione 1.800 Cari
4° Scaglione 560 Carissimi, inaccettabili!
  Ma cosa fare per ottenere il vero risparmio? La risposta è l’autoconsumo
Un consumo pari a 1.000 kWh di energia autoprodotta con un impianto fotovoltaico Centrosolar, porterebbe a questi valori:
  kWh annui Prezzo
1° Scaglione 1.800 I più economici
2° Scaglione 840 Ancora accettabili
3° Scaglione 1.360 Cari
4° Scaglione 0 Carissimi, inaccettabili!
  Possiamo quindi vedere che utilizzare l’energia prodotta solo su un valore di 1.000 kWh (pari a un quinto dei 5.000 kWh, ovvero il 20%) porta a zero  lo scaglione 4, in cui l’energia ha un costo maggiore.
(Tariffe vicine a 0,33/0,35 €/kWh, fonte: ENEL, contratti D2 e D3 bi-orari, Fascia F1).     Ma se ipotizzassimo di concentrare i consumi durante la fase di produzione di energia dell’impianto (principalmente di giorno) e qualora raggiungessimo un autoconsumo di 2.500 kWh (50%) la situazione sarebbe questa:
  kWh annui Prezzo
1° Scaglione 1.800 I più economici
2° Scaglione 700 Ancora accettabili
3° Scaglione 0 Cari
4° Scaglione 0 Carissimi, inaccettabili!
  svuoteremmo completamente gli scaglioni più cari (3 e 4) e porteremmo la bolletta a livelli più accettabili e confrontabili a livello Europeo. Sarei riuscito a svuotare oltre il 4° Scaglione, anche il 3°, che vuol dire che non mi verranno fatturate più dal Gestore. In pratica, avrei portato la mia bolletta da quasi 1.400 € l’anno a circa 650 € l’anno, risparmiando oltre 700 € solo di quota energia, perché le quote fisse rimangono invariate.Per fare un confronto, risparmiando 2.500 kWh tra scaglione 3 e 4, porto a casa un risparmio indicativo di 720 € all’anno. Se risparmiassi gli stessi 2.500 kWh tra scaglione 1 e 2, il risparmio sarebbe circa 550 €. La matematica non è un’opinione… e 720 € è un 30% in più di 550 €.

Ma qual’è il metodo migliore da adottare per utilizzare l’energia prodotta (autoconsumo)? Ridurre i consumi e scegliere un investimento che rientri nel tempo? Un impianto fotovoltaico produce energia, ma il vero valore è poter utilizzare l’energia prodotta, permettendo, ad esempio, di mettere in uso gli elettrodomestici presenti in un’abitazione, producendo e utilizzando l’energia in presenza del sole.
Per permettere un buon funzionamento dei moduli è sufficiente avere luce, non necessariamente la partecipazione del sole, anche con un clima nuvoloso i moduli funzionano, producono meno, ma fanno il loro lavoro.

Un esempio su come utilizzare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico:
l’attivazione di un elettrodomestico avviene tramite la presa comandata che comunica via Bluetooth con SMA Sunny Home Manager che anche stando fuori casa permette di mettere in uso la nostra lavatrice, o lavastoviglie.
Non è un caso che molti produttori di elettrodomestici stiano progettando nuove linee di prodotti in grado di interfacciarsi con un generatore fotovoltaico senza prevedere optional aggiuntivi (tipo presa comandata).
Nel 2012 uno degli aspetti che ha favorito la valutazione di investimento di un impianto fotovoltaico è stata la possibilità di usufruire del Conto Energia, oggi invece si consuma ciò che si produce! Se in passato l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico finiva in rete, oggi può essere utilizzata per le batterie, le pompe di calore (caldo, fresco a ACS) e per il consumo elettrico diretto.
Nel 2013 usufruendo delle Detrazioni Fiscali IRPEF, anche in assenza di incentivi statali in Conto Energia, vediamo rendimenti economici di tutto rispetto, paragonabili agli anni scorsi; rendimenti che aumentano proporzionalmente all’autoconsumo.


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Pubblicato il: 18/06/2013

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