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Esaminati nuovi progetti per l'immagazzinamento di energia

Nel giugno 2012 si sono riuniti a Roma i delegati del 5° Energy Storage Forum, che ha visto più di 40 presentazioni da parte di oratori di alto livello tutti desiderosi di apprendere il valore dell'immagazzinamento di energia nel sistema elettrico del futuro.

Andrew Crossland, analista Dufresne Research

Nel giugno 2012 si sono riuniti a Roma i delegati del 5° Energy Storage Forum, che ha visto più di 40 presentazioni da parte di oratori di alto livello provenienti da Europa, Stati Uniti, Cina e India.
Ad assistere c'erano operatori dei servizi pubblici e delle reti, produttori, consulenti, esponenti di università e di enti governativi, tutti desiderosi di apprendere il valore dell'immagazzinamento di energia nel sistema elettrico del futuro.

Il primo giorno si è aperto con oratori di EDF ed ENEL. Entrambi hanno sottolineato che gli operatori di rete stanno valutando attivamente il valore dell'immagazzinamento di energia.
Come ha riferito EDF, è necessaria flessibilità nel sistema elettrico per far sì che la generazione rimanga al pari con la domanda. L'immagazzinamento è "una delle soluzioni che creano tale flessibilità".

I programmi di immagazzinamento sono particolarmente importanti in questo momento, dati i programmi per l'abbassamento dei livelli di anidride carbonica e le sfide che la rete elettrica deve affrontare nel gestire una quantità sempre maggiore di energia rinnovabile intermittente. In effetti, la quantità crescente di energia solare è stata il catalizzatore per l'installazione di diversi progetti pilota di immagazzinamento da parte dell'ENEL, un servizio pubblico italiano. Questi sistemi di batterie vengono utilizzati per il controllo della potenza e della tensione sulle sottostazioni primarie nel territorio italiano, consentendo una stima dei benefici reali.

Questo approccio non è limitato alla sola Italia, e due presentazioni nel pomeriggio hanno discusso altri progetti pilota. E.ON è impegnata con progetti di batterie e "power to gas" in Germania, mentre in Cina ci sono sistemi di batterie su larga scala. Come discusso dall'oratore di EGL Italia (che è anche un rappresentante dell'AIGET), questi progetti pilota sono vitali nel comprendere il potenziale (e quindi le prospettive commerciali) dell'immagazzinamento di energia nell'industria dell'elettricità. Tuttavia ci sono due fattori che inibiscono lo sviluppo dell'immagazzinamento. I
n primo luogo, conflitti nell'attuale sistema di regolamentazione fanno sì che un operatore di rete possa ottenere profitti solo da servizi sussidiari, e non possa guadagnare dalla partecipazione al mercato dell'energia. Anche se, come discuteremo più avanti, le rendite da arbitraggio potrebbero crollare nei prossimi anni. In secondo luogo, l'oratore è stato critico verso l'approccio tenuto da TERNA (l'operatore di rete italiano) nella valutazione dei benefici dell'immagazzinamento, dato che nell'analisi costi/benefici vengono utilizzati dei presupposti sbilanciati riguardo alle alternative agli impianti termici.

Il Giorno 2 dell'Energy Storage Forum è cominciato con una presentazione sui regolamenti energetici da parte di un Consigliere sulla Politica delle Tecnologie Verdi del Ministero Francese dell'Ambiente ed Energia. Questi ha riecheggiato le preoccupazioni sulla gestione dell'intermittenza delle energie rinnovabili, in particolare dato che "In Europa siamo abituati ad avere una disponibilità di elettricità molto larga", e la gente non è preparata ad "accettare di avere un accesso meno affidabile all'energia". Di conseguenza, la Francia ha attualmente in funzione diversi progetti pilota di immagazzinamento. La sfida principale è però vista nel sostegno a un modello di business per un adozione dell'immagazzinamento su vasta scala e in modo che non faccia aumentare la bolletta del consumatore.

Nel contesto della gestione dell'energia rinnovabile, TERNA, una delle più grandi compagnie mondiali di trasmissione dell'energia, ha presentato alcune sgradevoli realtà riguardo alla crescita del solare in Italia. In anni recenti, più di 12 MW di pannelli solari sono stati installati in Italia, il che causa flussi inversi di energia tra le sottostazioni e congestione della rete. Per mitigare questi problemi TERNA Pianifica di investire più di 2,5 miliardi di sterline nel corso dei prossimi cinque anni per sviluppare infrastrutture di trasmissione e installare impianti di immagazzinamento distribuito.
Questa notevole presentazione è stata seguita da una panoramica delle diverse tecnologie di immagazzinamento dell'energia. Sono stati discussi i sistemi già affermati, comprese le batterie, l'aria compressa e l'accumulazione idroelettrica. Per esempio, il presentatore di Statkraft ha discusso il potenziale della Norvegia di agire come "batteria europea", concludendo che, pur essendoci in Norvegia una capacità intrinseca, questa richiederebbe forti investimenti in cavi di interconnessione.  

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Figura 1: Può la Norvegia diventare la "batteria d'Europa"? Immagine per concessione di Dufresne/Statkraft
C'è stato anche il tempo di studiare tecnologie innovative come i "sacchi di energia" presentati da un professore ordinario dell'Università di Nottingham. In particolare il "Tech Soap Box" (il momento riservato alle presentazioni libere) ha permesso di far conoscere alcune idee innovative per l'energia solare, l'aria compressa e l'accumulazione idroelettrica. Sergio Koren dell'Arothron, che ha presentato una nuova tecnologia subacquea di immagazzinamento ad aria compressa, è stato votato il vincitore di questa sessione, e gli sarà concesso di presentare la sua idea in modo esteso nel corso dell'Energy Storage Forum 2013 in Germania.

Con un così ampio spettro di opzioni tecnologiche per l'immagazzinamento di energia, una delle sfide principali è la scelta del mix tecnologico corretto, come è stato discusso da un esponente della Fefer Petersen, tra i più noti blogger sull'immagazzinamento dell'energia. Ha attirato particolarmente l'attenzione descrivendo la quantità di minerali di cui avremo bisogno per costruire batterie di capacità sufficiente per l'immagazzinamento. Anche se Sandia stima che negli USA servirà una capacità di immagazzinamento pari a 1,4 TWh, le riserve globali di piombo bastano solo per costruire una capacità di 2,95 TWh, per un valore di mercato di 450 miliardi di dollari!

Il Giorno 3 si è aperto con un keynote dell'AD di UK Power Networks. Questi ha sottolineato che l'immagazzinamento è un'importante tecnologia futura nel momento in cui le compagnie di distribuzione britanniche si stanno spostando dal modello "metti la spina e dimenticatene" a una smart grid del tipo "metti la spina e sii flessibile". Gli operatori della distribuzione in Gran Bretagna non possono beneficiare direttamente dell'arbitraggio sui prezzi dell'elettricità sotto la regolamentazione corrente, perciò è necessario valutare altre fonti di guadagno. Bisogna comprendere che tali fonti possono essere particolarmente importanti (secondo una discussione del Brattle Group durante il workshop pre-forum), dato che è probabile che i guadagni derivati dall'arbitraggio sul prezzo dell'elettricità crollino a mano a mano che vengono installati nuovi sistemi di generazione e immagazzinamento di energia rinnovabile. In effetti in Germania si sono già visti segnali negativi riguardo ai prezzi.

L'ultima presentazione della conferenza è stata tenuta da DONG Energy, una compagnia profondamente coinvolta in una rete danese famosa per le grandi quantità di energia eolica. Dato che la penetrazione dell'eolico continua a crescere, entro il 2020 in Danimarca sarà necessaria una quantità di immagazzinamento ulteriore rispetto ai serbatoi idroelettrici già esistenti. Raggiungere questo risultato tuttavia richiede prospettive economiche, e una comprensione del valore dell'immagazzinamento nelle diverse parti della rete. Come discusso frequentemente dagli oratori, i benefici dell'immagazzinamento sono spesso specifici per applicazione e località.

Chiaramente è necessario altro lavoro per permettere l'adozione su vasta scala dell'immagazzinamento di energia. A questo scopo, il 5° Forum è culminato con una sessione in cui ai delegati è stato chiesto di "Costruire un piano d'azione", con una guida passo per passo su un determinato numero di temi scelti dai partecipanti. Tali argomenti, e le risposte da essi generati, vengono resi disponibili ogni mese sul gruppo LinkedIn dell'Energy Storage Forum. Se volete partecipare e offrire i vostri suggerimenti per il "piano d'azione", unitevi al gruppo insieme a più di 2.000 professionisti dell'energia da tutto il mondo. 

Per ulteriori dettagli sul sesto Energy Storage Forum che si terrà in Germania dal 16 al 18 aprile 2013, visitate il sito dell'Energy Storage Forum

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Pubblicato il: 31/07/2012

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