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Al via la conferenza RIO + 20: la "green economy" per uscire dalla crisi

Il Ministro Clini: "Necessaria convergenza fra paesi sviluppati e "Brics" per tecnologie pulite finalizzate alla crescita sostenibile".

Redazione GreenCity

Si è aperta a Rio de Janeiro la conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (RIO + 20).
L'Appuntamento giunge vent'anni dopo la conferenza mondiale su "Ambiente e Sviluppo" che sempre a Rio ha costituito la piattaforma per le grandi convenzioni internazionali per la protezione dell'ambiente globale su "Clima", "Biodiversità" e "Desertificazione".
Il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che aveva partecipato alla Conferenza del 1992, ha rilevato che "vent'anni dopo la comunità internazionale si interroga sul futuro del pianeta in una situazione completamente diversa: perché i cosiddetti paesi sviluppati attraversano una grave crisi economica che mette in discussione la loro leadership indiscussa nel 1992; perché "locomotiva" dell'economia mondiale si è spostata nei "BRICS" (Brasile, Russia. India. Cina, SudAfrica), e la crescita veloce di questi paesi ha aumentato la pressione sulle proprie risorse energetiche e naturali mettendo in evidenza l'urgenza di nuove tecnologie e nuovi sistemi ad alta efficienza per l'energia, l'acqua, l'agricoltura; perché, mentre la popolazione del pianeta cresce, almeno due miliardi di persone non hanno accesso all'elettricità ed all'acqua pulita".
Questo è il contesto di RIO+20, un confronto serrato tra almeno tre diverse prospettive:

- i paesi sviluppati che suggeriscono la via della "green economy" per uscire dalla propria crisi ed assicurare contemporaneamente lo sviluppo equilibrato delle altre economie del pianeta, a cominciare dai BRICS;
- i BRICS che vedono nella " green economy" il rischio di obiettivi e standards ambientali capaci di mettere a rischio il proprio sviluppo;
- i paesi più poveri che chiedono misure concrete per uscire dalla povertà senza distruggere le proprie risorse naturali.

Corrado Clini, ha inoltre ricordato che" l'Italia – come membro del Bureau della Conferenza in rappresentanza dell'Unione Europea – ritiene necessaria una convergenza su obiettivi comuni tra i paesi sviluppati e i BRICS, al fine di promuovere partnership nella ricerca,nello sviluppo e nella produzione delle tecnologie "pulite" che servono alla crescita sostenibile di tutte le economie. In questa prospettiva è cruciale il ruolo dell'Europa e delle imprese europee: l'Europa è oggi la piattaforma ideale per realizzare e sperimentare le tecnologie del futuro in partenariato con le economie emergenti. Ma per cogliere questa opportunità l'Europa deve guardare oltre i propri confini e i propri vincoli di bilancio, assumendo la decisione strategica di liberare risorse pubbliche a favore delle istituzioni e delle imprese che investono nella progettazione e realizzazione delle tecnologie e dei sistemi in grado di dare risposte alla domanda di crescita efficiente e sostenibile che emerge in modo sempre più chiaro dalle economie emergenti."
Nell'ambito di RIO+20 il Ministero dell'Ambiente ha realizzato un " Padiglione Italia" con materiali e tecnologie ecoefficienti. Il Padiglione ospiterà la presentazione delle eccellenze italiane nei settori delle tecnologie ambientali ed energetiche, e sarà sede di incontri tra imprese italiane ed imprese degli altri paesi, a partire dal Brasile.

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Pubblicato il: 14/06/2012

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