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Il database di Ecopneus a servizio dell'Agenzia delle Dogane

Ecopneus diventa partner tecnico dell'Agenzia delle Dogane per il tracciamento completo dei flussi di Pneumatici Fuori Uso esportati.

Redazione GreenCity

I traffici illeciti di rifiuti negli ultimi anni hanno coinvolto ben 19 regioni italiane e, sia come porti di transito sia come meta finale di smaltimento, 23 Stati esteri, tra cui Cina, Hong Kong, Malaysia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal. I Pneumatici Fuori Uso (PFU) sono tra i materiali più gettonati dai trafficanti: questa tipologia di rifiuti, infatti,  è stata al centro di oltre il 10% del totale delle inchieste svolte dal 2002 ad oggi.  
Per affrontare al meglio e contrastare questo fenomeno, l'Agenzia delle Dogane ha firmato con Ecopneus un protocollo d'intesa che vedrà la Società Consortile diventare partner tecnico dell'Agenzia per il monitoraggio dei flussi legati al commercio internazionale di PFU. Ecopneus metterà a disposizione dell'Agenzia delle Dogane i dati del proprio sistema informatico per eventuali controlli e accertamenti sulle movimentazioni transfrontaliere di propria competenza e fornirà, se richiesto, tramite i propri esperti, assistenza tecnica alle strutture centrali e periferiche dell'Agenzia anche mediante perizie e analisi di laboratorio nell'ambito delle attività di prevenzione e repressione degli illeciti, portate avanti dalle Dogane.  
Ecopneus, infatti, per monitorare e coordinare i flussi di PFU lavorati dalla propria filiera, si è dotata di un sofisticato sistema informatico in grado di garantire la completa tracciabilità di ogni chilogrammo di PFU raccolto, trattato e portato a recupero e la sua condivisione porterà informazioni puntuali e dettagliate a servizio degli agenti doganali per una più efficace lettura e interpretazione dei flussi di PFU all'interno di operazioni di import export.    

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Negli ultimi 10 anni si è assistito in Italia al proliferare di un vero e proprio mercato nero dei PFU, che ha determinato rilevanti problemi ambientali, causando enormi danni economici alle casse dello Stato e pregiudicando le attività delle aziende che operano correttamente nel mercato, private di preziosa materia prima da trattare. Dal 2005 ad oggi sono state individuate ben 1.415 discariche illegali di PFU, per un'estensione che supera pericolosamente i 7 milioni di metri quadrati (per l'esattezza 7.470.841).
Negli ultimi 8 mesi sono state  sequestrate 93 discariche illegali per un'estensione che supera i 500 mila metri quadrati (506.954  per la precisione); 54 siti al Sud, 17 al Centro, 11 al Nord e 11 nell'Italia insulare. La geografia dei siti fuori legge vede Campania, Puglia, Calabria e Sicilia registrare i numeri più elevati di abbandoni abusivi. In queste regioni, infatti, sono stati scoperti negli ultimi 8 mesi 58 siti illegali, per una estensione pari a quasi 500 mila metri quadrati (esattamente 447.850): il 62,4 % di quelle scoperte su tutto il territorio nazionale. Prima la Puglia con 28 siti illegali, poi la Calabria con 14, la Campania con 10 e la Sicilia con 6. L'Emilia Romagna è la prima regione del nord con 6 siti accanto al Molise con 6 siti per le regioni del centro. In Sardegna sono stati sequestrati 5 siti.  
Le province con il maggior numero di discariche sequestrate negli ultimi 8 mesi sono Taranto con 10 siti individuati per una superficie di 81.650 mila metri quadrati e Cosenza con 10 siti per una superficie di 36.000 metri quadrati; seguono, con 9 discariche illegali scoperte ma una superficie che supera i 120 mila metri quadrati figura Lecce, Brindisi con 7 siti, Campobasso con 6 e Siracusa con 5. Nel quadro complessivo relativo agli ultimi 7 anni, la Puglia si presenta come la regione più afflitta da questo fenomeno: 304 siti illegali per una superficie di circa 3 milioni di metri quadrati, da sola rappresenta il 21,5% del totale complessivo. Segue la Campania con 231 siti (1 milione di metri quadrati di superficie), la Calabria con 218 discariche e la Sicilia con 192 siti. 
Tra le regioni del centro,
il Lazio con 97 discariche illegali è la più colpita in senso assoluto, anche se è la Toscana a registrare la più ampia estensione di aree sotto sequestro, per ben 408.554 metri quadrati. Il Piemonte è la regione del nord con il più alto numero di siti fuori legge, 41, pari a 181.650 metri quadrati. La Sardegna con 52 discariche abusive fa registrare ben 456 mila metri quadrati di suolo occupato da questa tipologia di rifiuto.

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Pubblicato il: 07/06/2012

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