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Rinnovabili: l'appello di Enerpoint per il 5° Conto Energia

Il presidente di Enerpoint Paolo Rocco Viscontini ha lanciato un appello per salvare il fotovoltaico italiano.

Redazione GreenCity

In attesa che il 6 giugno abbia luogo la Conferenza Stato-Regioni in merito ai nuovi decreti interministeriali relativi alle fonti rinnovabili e in particolare al 5° Conto Energia, Enerpoint fa sentire la sua voce.
Paolo Rocco Viscontini, presidente e AD di Enerpointlancia un appello alle Regioni e ai Ministri affinché valutino con attenzione i limiti connessi a una normativa che rischia di frenare  fortemente lo sviluppo della green economy e il raggiungimento della grid parity.  
"I provvedimenti contenuti nelle bozze dei decreti ministeriali risultano restrittivi per lo sviluppo del mercato.   Riteniamo indispensabile, quindi, che il Governo apporti delle sostanziali modifiche, in assenza delle quali si compromette la sopravvivenza di molte aziende del settore, con conseguenti ripercussioni negative sull'occupazione e sull'economia nazionale".  
"In particolare – afferma Paolo Rocco Viscontini – risulta problematica per tutto il comparto la limitazione del budget di spesa annua a una cifra inferiore ai 7 miliardi di euro. Per lo Stato italiano il conto economico del Conto Energia è in attivo e inoltre la produzione di energia da fonte fotovoltaica nelle ore diurne spinge significativamente al ribasso il prezzo dell'energia elettrica, per effetto dell'incremento della concorrenza tra le fonti convenzionali". Un altro punto fondamentale riguarda il registro. Secondo Paolo Rocco Viscontini, infatti, il 5° Conto Energia dovrebbe essere strutturato senza registro, il quale introduce un eccesso di burocrazia che comporta un aumento di costi e incertezza che impedirebbe in primis alle aziende di beneficiare dei vantaggi degli impianti fotovoltaici.  
"Per controllare la spesa tutelando, allo stesso tempo, lo sviluppo del comparto – continua il presidente di Enerpoint - l'alternativa al registro è l'adozione di un meccanismo autoregolante per le tariffe, le cui riduzioni siano collegate al crescere della potenza installata, come d'altronde era già previsto dal 4° Conto Energia".
"Se - prosegue Rocco Viscontini - i ministri Passera e Clini confermeranno il registro, limitando inoltre il livello di spesa annua a meno di  7 miliardi, si renderanno responsabili della perdita di migliaia di posti di lavoro all'interno del settore trainante della green economy e del rallentamento del processo di affrancamento del sistema energetico italiano dalle fonti fossili provenienti dall'estero. In questo modo il mercato fotovoltaico italiano non riuscirebbe a raggiungere il traguardo dei 2-3 GWp di installazioni annuali citato dagli stessi ministeri, ma si limiterebbe, nella migliore delle ipotesi, a 700-800 MWp all'anno".

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Pubblicato il: 05/06/2012

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