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Pacchetto sviluppo: incentivi, energia e minibond

Il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha dichiarato che è in arrivo in Consiglio dei Ministri il primo pacchetto Sviluppo.

Chiara Bernasconi

Il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha dichiarato che è in arrivo in Consiglio dei Ministri il primo pacchetto Sviluppo che prevede il decreto Crescita e quello infrastrutture.

Nello specifico, la norma cardine del credito d'imposta resta circoscritta alla spese per il personale altamente qualificato con un'aliquota pari massimo al 40% delle spese ammissibili.
Il riordino degli incentivi prevede l'istituzione di un Fondo per la crescita sostenibile di circa 600 milioni così recuperati: 118 milioni dai Contratti di Programma per le "aree depresse", 140 dai Contratti di Area, 330 dal Fondo per l'innovazione e 34,5 dalle risorse per la Reindustrializzazione.
Inoltre, circa un miliardo sarà attivabile dal Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti per il sostegno delle imprese.
Altre risorse, inoltre, potrebbero derivare dal Fondo Industria 2015, dalle agevolazioni per le Aree sottoutilizzate e da quelle per l'intervento straordinario per il Mezzogiorno, dai fondi per il settore minerario e il commercio elettronico.
Tra le più interessanti innovazioni è possibile trovare i minibond: si tratta di obbligazioni e cambiali che le piccole e medie imprese non quotate possono emettere per finanziarsi ma solo in presenza di determinati requisiti, quali l'assistenza di uno sponsor, la certificazione dell'ultimo bilancio e la circolazione dei titoli tra investitori qualificati.
Il pacchetto giustizia, concordato con il ministro Paola Severino, tende ad accelerare i procedimenti. La norma che accelera la realizzazione delle infrastrutture energetiche vincendo l'inerzia delle Regioni farà certamente discutere. Tale norma prevede infatti che il ministero faccia ricorso alla presidenza del Consiglio dei Ministri per una decisione definitiva, in modo da pervenire alla chiusura del procedimento. L'obiettivo è quello di riuscire a sbloccare gli investimenti per oltre 10 miliardi di Euro, come quelli dei gasdotti e dei rigassificatori sulla dorsale Adriatica. Alla proposta di Passera dovrebbe aggiungersi inoltre quella del viceministro Mario Ciaccia, il quale punta tutto sui project bond, la cui tassazione potrebbe essere portata a livello di quella dei titoli di Stato e sul cosiddetto Piano città da 2 miliardi.



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Pubblicato il: 04/06/2012

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