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Fukushima, WWF: l'incubo del nucleare deve finire davvero

WWF: a un anno da Fukushima, il mondo deve imparare la lezione e abbandonare davvero il nucleare.

Redazione GreenCity

La tragedia di Fukushima che ebbe inizio un anno fa e che ancora è in corso, perché le conseguenze delle esposizioni alle radiazioni purtroppo durano e scavano nel tempo, dimostra che il nucleare è una tecnologia pericolosa che va abbandonata.
Nell'anno della Conferenza ONU che si terrà a Rio de Janeiro in giugno, da Fukushima viene un monito sull'ineludibilità del principio di precauzione, proclamato proprio a Rio 20 anni fa dal primo Summit per la Terra ricorda il WWF Italia.  
In realtà le evidenze scientifiche sulla pericolosità del nucleare civile c'erano già tutte, accompagnate dal legame terrificante col nucleare militare: ma ci si è illusi che "tanto non sarebbe successo", il principio che ha sempre provocato grandi catastrofi nella storia dell'umanità.
Per di più il nucleare è una tecnologia che non si mantiene da sola: come dimostra il rapporto pubblicato dall'Economist (e avevano dimostrato innumerevoli studi e dati di fatto, per esempio negli USA, in precedenza), il nucleare costa troppo ed è troppo rischioso, dunque le industrie non costruirebbero centrali se non ci fosse la garanzia e l'aiuto dei Governi.  
Dopo il disastro di Fukushima, l'illusione nucleare ha proseguito il suo inevitabile declino, la Germania e la Svizzera hanno deciso di abbandonare l'energia atomica, molti altri Paesi hanno provvedimenti simili in itinere, la Francia rischia enormi problemi economici derivanti dall'ormai chiaro fallimento dell'EPR e dagli enormi costi del nucleare.
In Italia un autentico plebiscito (oltre il 94% dei votanti) ha definitivamente messo fuori gioco l'atomo,  ma i programmi nucleari in alcuni casi sono stati solo ritardati e procedono le manovre di dumping tecnologico simili a quelle tentate verso il nostro Paese. Le centrali esistenti continuano ad avere gli stessi problemi, innanzitutto quelli legati alla sicurezza.
Per fortuna, però, quelli che ai tempi della grande tragedia nucleare di Chernobyl erano poco più di sogni oggi sono una prorompente realtà: prima di tutto il risparmio e l'efficienza energetica, cui in tempi di crisi molte industrie e governi stanno dedicando attenzione ma che ha bisogno di veri e massicci investimenti che verranno ampiamente ripagati; e poi le fonti davvero pulite e rinnovabili, a cominciare dal solare, che possono davvero garantire l'energia per tutti, ma che vanno sostenute dai Governi con intelligenza e continuità, non esponendole al rischio di incertezze (secondo il recente Energy Report del WWF è infatti possibile arrivare al 100% di energie rinnovabili entro il 2050).
ll WWF ritiene che l'Italia  possa giocare un ruolo in tal senso, non solo dal punto di vista politico, ma anche da quello tecnologico e industriale, per dare impulso all'abbandono globale del nucleare e alla crescita delle alternative rinnovabili e pulite.

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Pubblicato il: 12/03/2012

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