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Costa Concordia, Greenpeace: pericolo disastro ambientale

Greenpeace denuncia che in un'area teoricamente protetta come il Santuario dei Cetacei non esiste alcuno strumento per impedire alle navi da crociera di avvicinarsi pericolosamente alla costa, come avvenuto per la Costa Concordia.

Redazione GreenCity

Greenpeace ha lanciato l'allarme di seria emergenza ambientale, in pieno Santuario dei Cetacei, che riguarda la tragedia del "Costa Concordia".  
La nave da crociera contiene infatti migliaia di tonnellate di carburante e, forse, tonnellate di altre sostanze pericolose come lubrificanti, vernici, sostanze clorurate e amianto.  
Nelle cisterne della nave ci sarebbero circa 2.400 tonnellate di carburante. Greenpeace ricorda come lo "sversamento di solo tre/quattrocento tonnellate di carburante dal portacontainer RENA, in Nuova Zelanda, ha ucciso circa 20 mila uccelli marini e inquinato decine di chilometri di costa".
Per questo motivo  Greenpeace chiede che venga messo a punto e attuato con urgenza un piano per lo svuotamento delle cisterne di carburante della nave e quindi la rimozione della medesima.
Lo svuotamento delle cisterne, che potrebbe essere complicato se il carburante – a causa delle basse temperature – avesse assunto una consistenza semi-solida, deve essere avviato immediatamente, prima che eventuali mareggiate infliggano danni strutturali al relitto, causando la dispersione del carburante. 


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Pubblicato il: 18/01/2012

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