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Biodiversità dalle centrali idroelettriche

Rinnovata per altri 60 anni la durata d'esercizio della centrale fluviale di Ryburg-Schwörstadt, al confine tra Svizzera e Germania. La decisione, presa nell'ambito di una serie di accordi bilaterali tra la Confederazione e i Paesi vicini, prevede misure di compensazione ecologica a carico della società di gestione e opere a favore della biodiversità dell'area.

Franco Cavalleri

Rinnovata per altri 60 anni la durata d'esercizio della centrale fluviale di Ryburg-Schwörstadt, al confine tra Svizzera e Germania. La decisione, presa nell'ambito di una serie di accordi bilaterali tra la Confederazione e i Paesi vicini, prevede misure di compensazione ecologica a carico della società di gestione e opere a favore della biodiversità dell'area. La decisione del Dipartimento per l'Energia della Svizzera si inserisce nell'ambito del piano di revisione del settore dell'energia idroelettrica. Dopo l'annuncio della nuova concessione, per una centrale in cooperazione con l'Austria, è arrivata anche la proroga per l'esercizio dell'impianto di Ryburg-Schwörstadt, d'intesa con le autorità del Land tedesco del Baden-Württemberg.
La centrale è attiva dal 1932 e le sue quattro turbine Kaplan sono in grado di sfruttare un volume d'acqua pari a 1.460 metri cubi al secondo. La produzione media di energia elettrica si situa attorno a 700 milioni di chilowattora, consumati per il 50% in Svizzera e il 50% in Germania. Le acque del Reno consentono l'attiità di centrale per più di 300 giorni l'anno.
Tra le condizioni per il rinnovo della concessione, l'introduzione di misure di compensazione ecologica, atte a garantire che, in futuro, l'esercizio della centrale sia sicuro e molto più rispettoso dell'ambiente. Di queste misure, la più importante è la realizzazione di un corso d'acqua superficiale attorno alla centrale elettrica, in una zona oggi utilizzata per la coltivazione. Lungo oltre un chilometro, permetterà la formazione di 214 pozze d'acqua. L'obiettivo è creare molteplici biotopi per la flora e la fauna attraverso l'utilizzo degli argini e degli altri elementi strutturali di questi specchi d'acqua, promuovendo in tal modo la loro integrazione. Insieme ad una gestione ottimale delle coltivazioni, queste misure consentiranno di creare elementi tipici dei paesaggi fluviali, aprendo la zona alle tipiche attività di temo libero e relax dei residenti e dei turisti.


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Pubblicato il: 30/10/2010

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