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"No plastic bag", a Caiazzo si dichiara guerra ai sacchetti di plastica

In un comune della provincia di Caserta, Caiazzo, è stata lanciata un'iniziativa, volta a distogliere i cittadini dall'utilizzo di sacchetti di plastica, a favore di sacchetti biodegradabili. I trasgressori saranno multati.

Redazione GreenCity

Negli ultimi giorni si sta sentendo parlare di un comune della provincia di Caserta, Caiazzo.
A rendere il piccolo paese (conta 6 mila abitanti) degno di attenzione è la marcia decisa che l'Amministrazione comunale ha intrapreso contro l'inquinamento, in particolare contro le buste di plastica.
Grazie ad un provvedimento cittadino, infatti, gli abitanti potranno fare la spesa solo utilizzando sacchetti biodegradabili certificati e compostabili dal Consorzio italiano compostatori: addio, quindi, ai sacchetti di plastica. L'obiettivo della nuova legge è quello di ridurre le emissioni di Co2 nell'atmosfera e la quantità di rifiuti non biodegradabili prodotte: al centro di tutto si situa il progetto "No plastic bag", che vuole far leva sull'azione delle città italiane e straniere aderenti a Cittaslow, per poi estendersi a tutti gli 8mila comuni italiani.
L'iniziativa non vuole essere solo un saggio esempio sul modo corretto di comportarsi: i cittadini che non rispetteranno la legge andranno incontro a sanzioni pecuniarie, con multe fino a 500 Euro per i trasgressori; anche con l'imposizione si cercherà di convincere le persone a preferire comportamenti rispettosi dell'ambiente.
Stefano Giaquinto, sindaco di Caiazzo, dopo aver spiegato che, per far decollare l'iniziativa, saranno distribuiti gratuitamente 100 mila sacchetti in Mater-Bi, ha sottolineato: "Faremo in modo che anche altre realtà campane aderiscano all'iniziativa".
Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, ha messo in evidenza come il comune di Caiazzo rappresenti "un esempio di come ci siano realtà più avanzate delle politiche nazionali", criticando l'approccio del governo in merito alla questione e, in particolare, il "ritardo delle sperimentazioni del Ministero dello Sviluppo economico".

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Pubblicato il: 26/04/2010

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