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Rigassificatore Agrigento, un protocollo di legalità contro la mafia

La Prefettura di Agrigento e Nuove Energie hanno siglato un protocollo di legalità: il documento ha lo scopo di salvaguardare da eventuali condizionamenti o infiltrazioni mafiose i lavori per la realizzazione del rigassificatore.

Redazione GreenCity

Il prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, e l'Amministratore Delegato di Nuove Energie (Gruppo Enel), Giuseppe Luzzio, hanno siglato un "Protocollo di legalità" volontario per contrastare eventuali interferenze di tipo mafioso nei lavori per la realizzazione del Terminale di Rigassificazione a Porto Empedocle.
I lavori per la realizzazione del rigassificatore (che dovrebbero iniziare nel corso dell'anno) avverranno con un contratto di appalto "chiavi in mano" che Nuove Energie assegnerà all'Associazione Temporanea di Imprese che risulterà vincitrice della gara europea in corso di svolgimento.Considerando il notevole flusso di risorse finanziarie nel territorio, la sottoscrizione del Protocollo rappresenta uno strumento di garanzia per rafforzare le condizioni di legalità e sicurezza, con particolare riferimento alle attività cantieristiche e alle forniture necessarie per la realizzazione dell'opera, e assicura una piena collaborazione per un'efficace azione di contrasto di eventuali ingerenze mafiose.
Il rigassificatore che Nuove Energie realizzerà a Porto Empedocle, infatti, avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi l'anno, pari a circa il 10% del fabbisogno nazionale stimato per il 2011, e comporterà un investimento di circa 650 milioni di euro. Dal punto di vista occupazionale, nei quattro anni previsti per la fase di realizzazione, saranno impiegate circa 500 persone, con picchi fino a 900. Nella successiva fase di esercizio saranno impiegate circa 200 persone, tra dirette e indirette.
Nuove Energie fornirà alla Prefettura un elenco dettagliato dei lavori che verranno eseguiti e di tutti i soggetti interessati, la lista delle imprese con le quali potrebbe sottoscrivere dei contratti di subappalto con un elenco di informazioni che le riguardano, e si impegna a denunciare tempestivamente qualsiasi tentativo di estorsione, intimidazione o condizionamento.
L'Ati aggiudicataria impronterà tutti i contratti di subappalto alle regole del Protocollo, mentre la Prefettura trasmetterà tutte le comunicazioni pervenute agli Organi di Polizia, per permettere approfondite verifiche che escludano qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa o criminale nei soggetti che entreranno a vario titolo in contatto con Nuove Energie e l'Ati per la realizzazione dell'impianto.
Il Prefetto potrà anche promuovere azioni di accertamento e verifica nei cantieri. Eventuali situazioni sospette determineranno la revoca dei contratti.

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Pubblicato il: 14/01/2010

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