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L'Enel chiede 1,6 milioni di Euro di danni a Greenpeace

L'Enel ha chiesto 1,6 milioni di Euro di risarcimento a Greenpeace a causa delle proteste dell'associazione contro le attività inquinanti dell'azienda.

Redazione GreenCity

1,6 milioni di Euro, che possono sembrare una quantità di denaro adeguata o eccessiva, ma che di sicuro mostrano l'atteggiamento dell'azienda Enel nei confronti delle proteste messe in atto da Greenpeace.
Dal 2006 l'associazione ambientalista ha portato avanti una serie di proteste pacifiche e dimostrative contro il modus operandi dell'azienda fornitrice di energia elettrica italiana.
Le proteste avevano anche incluso diverse incursioni da parte degli attivisti negli stabilimenti di Civitavecchia, Porto Tolle, Genova e Brindisi, così da richiamare l'attenzione mediatica sul probelma delle emissioni di Co2.
Armata di calcolatrice e con l'ammontare delle spese per i danni subiti, l'azienda ha calcolato una cifra totale pari a 1,6 milioni di Euro e ha presentato il conto al movimento, sottolineando che, se Greenpeace non dovesse pagare, si giungerà alle vie legali.
La risposta dell'associazione non si è fatta attendere: "Se Enel pensa di intimidirci o mettere pressione perché abbassiamo il tono della nostra campagna su quella che è la principale questione ambientale globale, i cambiamenti del clima, si sbaglia di grosso", ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
Nella disputa fra Enel e Greenpeace è scesa in campo anche Legambiente, che ha espresso solidarietà al movimento ambientalista.

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Pubblicato il: 11/12/2009

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