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Investimenti IT nel 2009, un occhio di riguardo anche alle iniziative rispettose per l'ambiente

La maggior parte dei manager intervistati dichiara di aver varato iniziative “green” in ambito IT, un ottimo risultato a valle di anni di sensibilizzazione del mercato da parte dei principali player. I più sono convinti che un IT più rispettoso dell’ambiente non sia solo più etico, ma anche vantaggioso per il business.

Redazione GreenCity


I CIO italiani sono ottimisti circa il livello degli investimenti IT nel 2009. Lo riscontra una ricerca indipendente realizzata per conto di Intel da Coleman Parkes, autorevole istituto di ricerca inglese.
Pur essendo consci dell’attuale congiuntura economica negativa e del rischio che il top management possa varare una politica di tagli indiscriminati, il 67% di coloro che hanno risposto prevede che quest’anno gli investimenti IT rimarranno stabili o, addirittura, cresceranno.
In particolare il 92% dei manager intervistati dichiara di aver varato iniziative “green” in ambito IT, un ottimo risultato a valle di anni di sensibilizzazione del mercato da parte dei principali player. Il 64% è convinto che un IT più rispettoso dell’ambiente non sia solo più etico, ma anche vantaggioso per il business. Non a caso, il 76% sostiene che dovrebbe impegnarsi per ridurre i costi per l’energia e il raffreddamento - attività considerata addirittura ‘fondamentale’ per la propria organizzazione dal 36%. Benché una normativa più restrittiva potrebbe certamente stimolare le scelte aziendali in questa direzione, si può affermare che il trend sia ormai ben consolidato.Inoltre molto incoraggiante appare il dato che attesta come il 78% dei CIO si attenda investimenti stabili o in crescita per quanto riguarda, in particolare, i progetti a forte carattere innovativo. Ciò dimostra la diffusa consapevolezza che gli investimenti IT sono necessari a migliorare l’efficienza, alimentare l’innovazione e, in definitiva, ottenere vantaggi competitivi.
Prefigurando il concreto rischio di lasciarsi trasportare dalla corrente senza reagire, il 50% degli intervistati ritiene che ora sia il momento giusto per investire in vista della ripresa.
Il 68% dei CIO italiani ritiene che i tagli di budget IT non comportino reali risparmi per le aziende. Poiché la maggior parte del budget viene assorbita dai costi correnti piuttosto che dagli investimenti (CapEx), limitare questi ultimi in realtà genera un incremento della spesa complessiva, a causa dell’utilizzo di tecnologia obsoleta e meno efficiente.
Tale convinzione è confermata dalle priorità di spesa per il 2009: sicurezza (70%), consolidamento dei data center e virtualizzazione (60%) e incremento dell’efficienza attraverso una gestione intelligente dell’IT (54%).
Di conseguenza, il 72% dei CIO reputa che gli investimenti in tecnologie “up-to-date” siano indispensabili per garantire al top management, nel medio periodo, i risparmi che si attende. Questo si spiega facilmente con i minori costi di funzionamento e manutenzione delle tecnologie più recenti.
L’analisi si è concentrata poi su due nuove tendenze: i netbook e il cloud computing.
Per quanto riguarda i primi, il 38% dei partecipanti all’indagine dice che sarebbe felice di poterne avere uno, ma come device aggiuntivo al notebook “classico”; solo il 2% ritiene di non poterlo includere tra gli strumenti utilizzati in azienda per ragioni di sicurezza, un dato che si discosta molto da quello medio rilevato nell’area EMEA, che sale al 21%. Questi risultati confermano una corretta percezione, tra i manager italiani, del posizionamento delle due categorie di device: i notebook per avere la piena funzionalità del PC; i netbook adatti per la mobilità e il web, ma non per la creazione di contenuti.
Il cloud computing, infine, è ritenuto argomento eccessivamente enfatizzato dai media dal 30% degli intervistati, anche se il 26% ne riconosce i potenziali benefici in termini di flessibilità, qualità del servizio e velocità di deployment delle applicazioni. Estremamente bassa - appena il 2%, contro la media EMEA del 14% - la percentuale di coloro che stanno già utilizzando il cloud computing o intendono farlo nell’arco dei prossimi 18 mesi.


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Pubblicato il: 17/06/2009

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